Rimborsi elettorali, grane per Di Pietro

Un decreto ingiuntivo del tribunale di Roma gli impone di versare due milioni e 694mila euro per i fondi incassati alle elezioni del 2004. Lui: "Stalking giudiziario"

Rimborsi elettorali, grane per Di Pietro

Lontano dalla politica, lontano dalle cronache. Ormai Antonio Di Pietro si è dedicato al suo orticello, anzi alla sua campagna di Montenero di Bisaccia. Eppure la politica torna a fare capolino nella sua vita, ma attraverso un decreto ingiuntivo del tribunale di Roma che gli impone di versare due milioni e 694mila euro più i relativi interessi. "Li denuncerò per stalking giudiziaro, sono vent'anni che 'sta cosa va avanti", spega al Corriere della Sera che riporta la notizia. Ma di che si tratta? I fatti risalgono alle elezioni del 2004 quando la lista Di Pietro-Occhetto conquistò due parlamentari (Giulietto Chiesa e lo stesso ex pm) e acquisì il diritto a riceve fondi elettorali pari quasi a 5,4 milioni di euro. Idv e occhettiani poi diventarono "Cantiere per il bene comune" e presero strade diverse. Eppure i fondi elettorali rimasero all'Italia del Valori.

Ma adesso il gruppo del Cantiere ha chiesto al Tribunale che gli venga riconosciuta una quota dei fondi. Ma Di Pietro non si scompone: "Il decreto è frutto delle richieste di parte. Abbiamo 40 giorni di tempo per ricorrere".

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