Rimpianti Brexit, il 58% degli inglesi sogna l'Europa

Il sindaco di Londra: "Basta omertà, possiamo tornare nell'Ue"

Rimpianti Brexit, il 58% degli inglesi sogna l'Europa
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Sette anni senza Europa. Un evento del quale il Regno Unito sembra essersi per lo più pentito ma che qualcuno ha voglia di celebrare. Come l'ex premier Boris Johnson, che ieri ha così invitato i suoi concittadini a festeggiare l'anniversario della Brexit: «Independence Day, folks!». Ma i numeri condannano la scelta del 23 giugno 2016. Quel giorno il 52 per cento dei britannici votò per il «leave», l'abbandono dell'Ue. Oggi invece ovunque nell'isola prevale un sentimento di «bregret», di rimpianto per quell'uscita frettolosa quanto inaspettata. Un sondaggio Deltapoll segnala che il 58 per cento dei britannici oggi crede che sia stato un errore lasciare l'Ue. Ad alimentare le polemiche è lo scenario economico negativo, l'inflazione, gli intralci commerciali alle forniture di alimenti e prodotti base, l'impennata dei mutui. Una crisi che in parte appare appesantita da fattori legati innegabilmente al post-Brexit. A sventolare apertamente la bandiera del ripensamento c'è il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, che ieri ha inviato una lettera ai cittadini europei residenti nella capitale per ringraziarli del loro grande contributo malgrado «lo straziante» esito del referendum di sette anni fa.

E che dopo aver chiesto «basta omertà, oggi è inaccettabile il silenzio del governo sulle conseguenze di quel voto», ipotizza un clamoroso futuro Brenter: «Se il Regno Unito tornerà in Ue? Certo che è possibile. Tra 10 anni i disastri della Brexit saranno evidenti a buona parte dei britannici. Entro il 2050, potremmo rientrare nella Ue».

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