L'onda ultranazionalista avanza dagli Stati Uniti all'Europa. A cinque anni dalla Brexit, il leader politico che ne è stato il promotore, Nigel Farage, torna a far tremare i partiti tradizionali inglesi. Stando a un sondaggio - a suo modo storico - nel Regno Unito per la prima volta Reform Uk, partito populista di Nigel Farage, ex tribuno dell'addio di Londra alla Ue e amico di Donald Trump, è indicato infatti al primo posto nelle preferenze censite, davanti sia ai laburisti sia ai conservatori. La rilevazione, aggiornamento periodico dell'istituto demoscopico YouGov condotto su un campione di 2223 elettori britannici, indica la formazione della nuova destra anti-immigrazione in ulteriore crescita, al 25%.
La rilevazione conferma le difficoltà e l'arretramento del Labour di governo del premier Keir Starmer, che perde altri 3 punti fino al 24%; e continua a far calare anche i Tories, accreditati di un 21%, vicino ai loro minimi storici, malgrado i tentativi di rilancio d'immagine sotto la nuova leadership di Kemi Badenoch. Dati che in qualche modo ridimensionano anche il significato di sondaggi recenti sui malumori crescenti in seno a una maggioranza di britannici per i risultati della Brexit, a 5 anni dalla sua entrata in vigore definitiva del divorzio dall'Ue.
Va precisato, tuttavia, che in un sistema di voto basato sul maggioritario secco, la partita delle elezioni britanniche si gioca collegio per collegio, non sulla base delle percentuali. Ciascun candidato vince se prende anche un solo voto in più degli avversari e il partito di Farage potrebbe trovarsi contro non solo i Laburisti, politicamente distanti, ma anche i Conservatori.
Eppure la politica inglese ci ha abituato in questi anni a inattese giravolte e colpi di scena, al cambio di capi di governo, a diatribe interne che hanno messo a dura prova i partiti tradizionali. Farage potrebbe essere ancora un elemento dirompente.
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