Riti, cibi e star da Donald a Joe Casa Bianca? Rivoluzione grigia

L'ingresso del nuovo inquilino cambia tutto a Washington. Addio alle bizzarrie di Trump, con Biden torna la sobrietà

Riti, cibi e star da Donald a Joe Casa Bianca? Rivoluzione grigia

Figuriamoci che succederà alla Casa Bianca in quel giorno di gennaio prossimo venturo, di solito il 20, in cui The Donald dovrà traslocare e dare il benvenuto a «Sleepy Joe» come lo chiama lui e cioè l'assonnato presidente Biden. Che succederà? Quando avvenne il cambio con gli Obama furono sudori freddi, ma poi prevalsero la cortesia e le regole. Ma la Casa Bianca dai tempi di Barak e Michelle è cambiata radicalmente e sembra una specie di McDonald's di lusso, un po' paninara e un po' rockettara con gente come Kanye West, il rapper più odiato dai neri, pazzo scatenato.

A Donald piaceva molto far incazzare la gente, i liberal, quelli di sinistra-sinistra e quelli di sinistra media cottura. E si dedicava a quest'hobby senza peraltro trascurare il golf. Le voci di dentro la Casa Bianca dicono che da quando il Presidente ha capito che non c'è più nulla da fare, ha deciso di aprire le porte di un nuovo spettacolo. Una rete televisiva tutta sua con cui far vivere una nuova ideologia. La sua.

Quando voi entrate nella Casa Bianca per una visita guidata nell'ala accessibile a visitatori e sfaccendati in fila nel giardino delle rose, vedete tutti questi gorilla in completo grigio, cranio rasato e le inconfondibili spirali bianche che escono da un orecchio. Quelli sono gli uomini del Secret Service. Niente a che fare con la Cia, con l'Fbi o con la Dia. I ragazzi del Secret Service sono dei sacerdoti che officiano e sorvegliano tutti i riti della House. Sono in ogni stanza e raramente sorridono. Sanno tutto ma non dicono niente a meno che non si trasformino in whistleblower, cioè in spie del governo sotto copertura. Già sanno che se per caso, davvero, Trump dovesse resistere allo sfratto nel giorno del cambio, senza batter ciglio lo acciufferebbero e lo farebbero sparire per depositarlo in qualche luogo segreto. L'«Elected President» (un titolo distinto da quello di President che resta in carica) ha avuto la gentilezza di dire ai suoi elettori che se Donald dovesse fare capricci, c'è personale addestrato anche a sbatter fuori gli intrusi.

Biden, l'avete visto, un angioletto tutto azzurro e bianco, cravatta celeste, completo azzurrone, capelli stirati col ferro a vapore, botoxato fino alla paralisi dei muscoli facciali, evita di ridere come il personaggio di Charlie Chaplin in «Luci della ribalta». Donald e la sua gente invece ridono, urlano, imprecano, invitano gente strana e poi la cacciano via dopo liti improvvise e furibonde. La sua bellissima first lady Melania Trump è, ricordiamolo, una slava con gambe lunghissime e quell'aria lì di impenetrabile Natasha. Melania è europea e non ha battuto pubblicamente ciglio mentre cercavano di incastrare suo marito con le fotografie delle solite zoccole dei piani alti, alla maniera inaugurata dall'amatissimo puttaniere John Fitzgerald Kennedy che se le portava a letto tutte a cominciare da Marilyn Monroe che gli cantava «Happy Birthday mister President», roba che Jacqueline Bouvier, poi Kennedy, poi Onassis, le avrebbe torto il collo, e infatti qualcuno ammazzò realmente Marilyn, chi dice che fosse stato Tom Giancana, chi Castro, chi Jacqueline, non si sa. Poi ci fu l'altro grande puttaniere democratico Bill Clinton, il quale non ispirava soltanto preghiere in ginocchio alle stagiste, ma aveva un harem che poi sua moglie Hillary metteva a tacere con mance e ricatti, odiata per questo da tutte le femministe d'America. Adesso Biden ha il problema di riportare la maestosa magione al rango di Camelot, Casa delle Fate, Cattedrale della Costituzione e dunque si preparino a fuggire tutti i parenti e amici di figli e cugini del povero Donald che aveva, ha sempre avuto il gusto del cerimoniere Zurlì di Disneyland, libroni d'oro e pelle di stambecco, diplomi firmati col pennarello tridimensionale, sempre pronto a licenziare e perdonare, ma più che altro a licenziare.

C'è poi tutta la zona del West Wing frequentata da Jared Kushner, il genero d'oro che ha fatto il grande lavoro di tessitura fra Israele e gli emirati e ha guidato di fatto la politica estera. Fuori lui, e fuori anche la sua avveniristica attrezzatura tecnologica.

I lettori sanno che ho una personale inestinguibile simpatia per il Presidente sconfitto, malgrado il suo comportamento bombastico, cagnarone e fulminante e forse proprio per questo.

Ma quando entreranno i Biden, tutto sarà stato ripulito e azzurrato, la musica sarà classica o country, ci sarà anche Kamala Harris destinata a succedere a Biden appena quello darà segni di meritata vecchiaia. Donald è triste e depresso e sembra un bambino che deve lasciare la casa in cui si è svolta la sua festa e ancora quando trova una trombetta abbandonata ci soffia dentro e la getta subito via triste e disgustato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica