Il ritorno di Mattarella per un bagno di folla al Meeting di Rimini. "Restare uniti sui problemi reali"

Vannacci chi? Ma basta con questi giochetti, con i fuochi estivi, con le polemiche «da afa» agostana: le vacanze sono finite ed è tornato il momento dei «problemi reali», delle «questioni serie» del Paese

Il ritorno di Mattarella per un bagno di folla al Meeting di Rimini. "Restare  uniti sui problemi reali"
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Vannacci chi? Ma basta con questi giochetti, con i fuochi estivi, con le polemiche «da afa» agostana: le vacanze sono finite ed è tornato il momento dei «problemi reali», delle «questioni serie» del Paese, degli «impegni interni e internazionali» che abbiamo di fronte e che dobbiamo onorare. Ecco infatti Sergio Mattarella, che dopo il riposo tra le montagne della Val Pusteria, arriva al Meeting di Cl e porta un messaggio di realismo istituzionale: si prevedono mesi difficili dal punto di vista economico e sociale, dirà il presidente, perciò adesso dobbiamo «essere uniti» per affrontare al meglio «le sfide» che ci aspettano. Pnrr su tutte. Servono praticità e idee, non parole in libertà.

Il capo dello Stato dal palco di Rimini, poi lunedì Giorgia Meloni a Palazzo Chigi dove il Consiglio dei ministri discuterà della manovra e delle proposte per il nuovo Patto di stabilità europeo. La politica conclude le ferie e prova a ripartire cercando la concretezza. È la ricetta che oggi Mattarella proporrà alla tradizionale manifestazione di Cl, alla quale partecipa per la terza volta. Un discorso sulle questioni generali, spiegano dal Quirinale, che si terrà alla larga dalle ultime polemiche perché il presidente non vuole entrare delle dinamiche dialettiche tra i partiti, ma che darà il segno. Pochi i riferimenti diretti, si prevede, l'intervento seguirà i temi proposti dal Meeting di quest'anno, amicizia, comunità, Costituzione. E, visto dalla prospettiva del Colle, è proprio l'ancoraggio alla Carta che deve suggerire la linea alla politica: dalla gestione umana e razionale dell'immigrazione alla tutela dei diritti sociali di tutti, dalla responsabilità che ha un grande Paese come l'Italia nel difendere la libertà dell'Ucraina dell'aggressione russa, alle scelte economiche e finanziarie.

Intanto il Pnrr, i soldi che scivolano via, le regole europee da ridiscutere, la crisi energetica, il potere di acquisto delle famiglie in calo. Il momento è complicato assai, c'è tanta carne sulla griglia: in questo quadro non è stato certo il caso del libro del generale a turbare le vacanze di Mattarella. Per cui sì: Vannacci chi? Sarebbe assurdo, spiegano, che il capo delle forze armate rispondesse a un generale a due stelle. Il pensiero del presidente è agli antipodi di quello del rimosso comandante della Folgore. «Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto del diritto dei singoli e delle comunità sono i pilastri fondamentali e i valori a cui si ispira l'azione delle forze armate», così il due giugno scorso per il settantesimo anniversario della nascita della Repubblica. Tutto ciò al di là di ogni giudizio sull'opportunità di certe esternazioni da parte di chi ricopre ruoli di vertice nell'esercito. Il capo dello Stato ovviamente non ha gradito, però ci ha pensato il ministro della Difesa Guido Crosetto a risolvere il problema.

Così Mattarella, dopo gli anni in cui aveva scelto il mare della Maddalena, è tornato in montagna e si è potuto godere l'Alto Adige «con serenità». Nel 2016 aveva trascorso diversi giorni a Selva di Val Gardena, nella caserma del centro di addestramento alpino dei carabinieri, stavolta è stato a Dobbiaco, ospite del distaccamento dell'aeronautica in val Pusteria. Molte le gite. Pantaloni scuri, camicia celeste, niente giacca e cravatta, l'altro giorno è comparso a sorpresa alle Tre Cime di Lavaredo, arrivato in auto dal lago di Misurina. Quattro passi per i boschi, scorta al minimo, gli applausi dei turisti, qualche selfie, poi un caffè sulla terrazza del rifugio Auronzo con un libro in regalo per il gestore. Altra sgambata in quota sotto il sole, con tappa alla chiesetta della Madonna di Croda per arrivare infine al rifugio Lavaredo. «Siamo felicissimi di vedere il nostro presidente qui», lo ha accolto il sindaco di Auronzo Dario Vecellio.

E altri avvistamenti sul lago di Braies e in diversi piccoli

centri delle Dolomiti tra le province di Bolzano e Belluno. Giorni fa, in gran segreto, si è spinto fino a Cortina per far visita a don Ivano Brambilla, il parroco della piccola chiesa di Cadin: ci andava spesso con la moglie.

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