Rom, Salvini tira dritto: "Non mollo sulla sicurezza"

Sui Salvini rilancia il censimento dei rom: "Se lo faccio io è razzismo, se lo fa la sinistra va bene". Tensione con Conte e Di Maio

Rom, Salvini tira dritto: "Non mollo sulla sicurezza"

Salvini non molla e tira dritto. Dopo le polemiche sulla decisione di avviare un "censimento dei rom", il ministro dell'Interno non intende fare dietrofront. E su Twitter, condividendo un articolo in cui si dimostra che la prima a pensare ad una schedatura dei campi rom fu la giunta Pisapia a Milano, mette in chiaro la sua posizione: "Censimento dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi: se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto! ".

In fondo, quando ieri a Telelombardia aveva aperto il nuovo fronte nomadi del governo, il leghista non aveva parlato di "schedatura". Poi però gli attacchi del Pd, di Saviano, della Boldrini, dell'Anpi e pure delle associazioni ebraiche lo avevano "costretto" in qualche modo a far presente che la sua idea era un banale censimento. Niente di più e niente di meno. Una "ricognizione per vedere chi, come, quanti sono", spiegava il ministro. "Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perchè si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei". Apriti cielo.

Anche Di Maio e Conte hanno manifestato la loro irritazione per le parole del vicepremier della Lega. Più per motivi politici che etici, ovviamente. Il ministro del Lavoro ieri sera si era compiciuto per la "smentita" del collega di governo: "Io sono qui per occuparmi del lavoro degli italiani - ha spiegato - perché gli italiani sono la priorità. È bene occuparsi di immigrazione ma prima occupiamoci dei tanti italiani che non hanno di che mangiare". Se non si tratta di una tirata d'orecchie, poco ci manca. Il M5S infatti dalla nascita del governo è finito all'ombra della preponderanza leghista. Salvini ha chiuso i porti, inscenato uno scontro con la Francia e la Spagna. Poi ha trovato un appoggio nel neo-ministro dell'Interno tedesco e ha già incassato l'alleanza con Austria, Ungheria e Visegrad. Certo, non sono mancate le critiche dell'Ue. Ma quelle elettoralmente valgono come una medaglia da appendere al petto. E Di Maio? Per ora è riuscito (senza successo) a provocare qualche titolo di giornale sulla questione rider. Troppo poco per star dietro alla ruspa salviniana.

Ecco perché dal premier Conte sarebbero arrivate, non pubblicamente, le critiche più dure all'ennesimo scatto in avanti dell'azionista dell'esecutivo.

"Questa è veramente troppo, supera ogni limite", avrebbe sbottato Conte chiedendo a Salvini una retromarcia sui rom: "Così non reggiamo, devi rettificare". Ma il leghista non ci sta e tira dritto: "Prima gli italiani e la loro sicurezza".

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