Il Rosatellum? Un mistero per 8 elettori su 10

Solo il 23% degli italiani si dice informato sul nuovo sistema elettorale

Il Rosatellum? Un mistero per 8 elettori su 10

Ci siamo. Tra meno di due mesi ci recheremo alle urne e dovremo scegliere tra le diverse forze in campo. Successivamente al voto, la trasformazione dei suffragi espressi in seggi parlamentari avverrà secondo un nuovo sistema elettorale, denominato «Rosatellum».

Si tratta di un meccanismo misto, che prevede la maggior parte dei seggi assegnata col metodo proporzionale, ma per una quota significativa degli stessi (un terzo) la designazione in collegi uninominali col sistema maggioritario e la conquista del seggio da parte del candidato più votato. Sono inoltre state introdotte alcune soglie di sbarramento, la più significativa delle quali è quella del 3% su base nazionale nella competizione proporzionale.

Come si sa, ogni sistema elettorale porta inevitabilmente a esiti differenti talvolta anche sostanzialmente. Per questo sarebbe importante che l'elettore fosse consapevole del sistema adottato. Magari non in tutti i suoi complessi meccanismi, ma almeno nei suoi caratteri principali.

Invece, nel caso delle prossime elezioni italiane non è così, quantomeno per una parte consistente di potenziali elettori. Tanto che oltre un cittadino su tre (37%) dichiara (in un sondaggio condotto questa settimana cioè già nel pieno della campagna elettorale dall'Istituto Eumetra MR di Milano, intervistando un campione rappresentativo della popolazione italiana al di sopra del 17 anni di età) di non essere del tutto a conoscenza dell'introduzione nel nostro Paese di un nuovo sistema elettorale.

Si tratta in misura più accentuata, da un verso, dei giovanissimi alla prima esperienza di voto, in particolare, studenti (tra costoro la quota dei non conoscitori assoluti del nuovo sistema supera il 44%) e dall'altro dei più anziani, con oltre 65 anni di età, specie se pensionati (46%). Com'era facile aspettarsi, la percentuale dei non conoscitori è particolarmente elevata tra chi ha un basso titolo di studio (55%), ma è relativamente significativa anche tra i laureati (29%). Ancora, la non conoscenza del nuovo sistema elettorale è più diffusa tra chi abita nei centri di piccole dimensioni, sotto i 5.000 abitanti (41%).

A questi non conoscitori assoluti dell'introduzione nel nostro Paese di un nuovo sistema elettorale possono forse essere affiancati coloro che hanno avuto notizia dell'esistenza di nuove regole, ma che dichiarano al tempo stesso di non avere la minima idea nel merito di queste ultime, nemmeno sulla distinzione tra maggioritario e proporzionale. Costoro raggiungono ben il 40% degli intervistati. Nell'insieme, quindi, più del 77% degli intervistati dichiara tranquillamente e candidamente di non conoscere del tutto i meccanismi del nuovo sistema elettorale. Questa situazione si rileva tra gli elettori di tutte le forze politiche, con una particolare accentuazione tra chi esprime l'intenzione di votare per i partiti maggiori, come Pd e Forza Italia e, naturalmente, tra chi sin d'ora afferma di essere deciso ad astenersi e con ciò dichiara in qualche modo una sorta di estraneità o quantomeno di distacco dalla contesa elettorale.

Sull'altro verso troviamo una quota minoritaria che sostiene invece di conoscere il funzionamento del nuovo sistema elettorale. Si tratta del 14% degli intervistati, specie persone dai 25 ai 34 anni, residenti nelle grandi città sopra i 100.000 abitanti, con una lieve accentuazione tra gli elettori del M5S.

A costoro possiamo aggiungere quel 9% di intervistati che dichiara comunque di sapere dell'esistenza di un nuovo sistema elettorale, pur limitandosi riguardo a quest'ultimo a conoscere solo la distinzione tra maggioritario e proporzionale.

Qualcuno potrà sostenere che, in fondo, non è grave che più di tre elettori su quattro non siano aggiornati riguardo al sistema elettorale attualmente adottato: basta che siano a conoscenza delle contese sui programmi e sui candidati e che votino di conseguenza.

Ma non è così: l'ignoranza totale sui meccanismi elettorali comporta in buona misura una non conoscenza sulla fine effettiva che faranno le nostre scelte nelle urne. E limita dunque in qualche modo il significato del voto stesso.

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