Forza Italia torna attrattiva e accoglie l'ex Cinquestelle Gianluca Rospi. Rospi comunica la decisione di lasciare Coraggio Italia direttamente a Silvio Berlusconi, in un incontro avvenuto a Roma a Villa Grande, la residenza ufficio del presidente del partito. Un colloquio a quattr'occhi nel corso del quale l'ex M5s ribadisce la volontà di voler aderire a un nuovo progetto politico e lanciarsi in una nuova avventura politica.
Rospi, ingegnere, già Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera, professionista nel settore delle infrastrutture ed energie rinnovabili, ci tiene a rimarcare il suo profilo e il suo retaggio civico. «Non sono mai stato del Movimento 5 Stelle, sono stato candidato - su loro richiesta - come indipendente nel collegio uninominale di Matera-Melfi ed eletto con oltre 74.000 preferenze» racconta. «Ho accettato la candidatura perché mi piaceva il progetto iniziale del M5s, che verteva sul rinnovamento della politica attraverso il contributo di professionalità della società civile. Sul piano squisitamente ideale e politico, essendo un cattolico di idee liberali, da giovane ho avuto come riferimenti la Democrazia Cristiana e, dopo la sua archiviazione, il Partito Popolare», spiega. «Venuto meno il progetto democratico del M5S che si è trasformato in una oligarchia, e soprattutto a seguito dello spostamento del suo asse politico a sinistra, ho deciso, dopo l'approvazione del Decreto Genova cui ho lavorato e di cui sono stato relatore, di lasciare il gruppo per approdare nel misto dove ho fondato una mia componente di area Popolare, vicina ai valori del Partito Popolare Europeo, denominata Popolo Protagonista, collocandomi nell'area più vicina ai mie valori, cioè quella di centrodestra con riferimento al Ppe. Mi è stato chiesto il mio contributo alla nascita di Coraggio Italia, contributo che ho dato immaginando un gruppo politico aperto, moderato, liberale e moderno, ma le mie aspettative, senza alcuna polemica, non sono state soddisfatte».
Chiusa questa parentesi Rospi ha scelto «la famiglia di Forza Italia, a oggi unico vero partito di riferimento dell'area di centro moderato, europeista e liberale, perché rappresenta pienamente i valori liberali e popolari in cui credo, oltre al fatto fondamentale che è l'unico grande partito italiano a rappresentare il Ppe in Parlamento». Una decisione che per Giuseppe Moles, commissario in Basilicata, conferma «l'ottimo stato di salute e l'attrattività di Forza Italia».
Per il Cavaliere arrivano notizie interessanti in chiave Quirinale dal Gruppo Misto. «Se Berlusconi fosse il candidato del centrodestra al Colle, io lo voterei senza dubbi e penso di poter convincere nel Misto sette o otto deputati a fare altrettanto» annuncia, parlando con l'AdnKronos, l'ex azzurro Alessandro Sorte. Il Gruppo Misto, composto al momento da 66 componenti, potrebbe dunque giocare un ruolo importante per la partita del Colle.
Se il presidente di Forza Italia scenderà in campo, spiega il parlamentare bergamasco, «io darò il mio voto, innanzitutto perché sono un deputato di centrodestra e penso che sia doveroso sostenere chi per noi è stato il punto di riferimento in questi anni. Lo sosterrei senza ricatti e senza chiedere nulla».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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