Il sacrificio di Azzurra morta senza chemio per far nascere il figlio

La 33enne ha scoperto il tumore al seno mentre era incinta. La terapia ripresa dopo il parto: troppo tardi

Il sacrificio di Azzurra morta senza chemio per far nascere il figlio
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Il figlio prima di tutto. Anche prima della sua stessa vita. Non ci aveva pensato neanche un attimo, quando la malattia da cui credeva di essere guarita si era ripresentata mentre era incinta, a decidere se provare a salvare se stessa curandosi o interrompere la chemioterapia per non rischiare di danneggiare il bimbo che aveva in grembo. Azzurra Carnelos, 33 anni, è morta sabato per un tumore al seno che aveva smesso di curare per dare alla luce il suo primo figlio. Il piccolo Antonio sta bene, ha 8 mesi e crescerà con il suo papà, Francesco, e con i nonni, Antonella e Fabrizio. Mentre domani, a Oderzo, in provincia di Treviso, verranno celebrati i funerali della sua mamma.

Azzurra si era ammalata la prima volta cinque anni fa, ma sembrava aver sconfitto il male. Le terapie avevano funzionato e si era ristabilita, riprendendo in mano la sua vita. Nel 2022 si era sposata con Francesco, che aveva conosciuto all'università, dove si era laureata con il massimo dei voti in Economia Bancaria e Finanza. Nel 2023 aveva scoperto di essere incinta, ma la gioia dell'attesa purtroppo era stata rovinata dalla scoperta della ricomparsa della malattia. A luglio scorso, durante un controllo medico connesso alla gravidanza, la giovane aveva scoperto che il tumore era ricomparso più aggressivo del primo. Un fulmine a ciel sereno per la coppia. Azzurra, nonostante fosse consapevole delle difficoltà a cui sarebbe andata incontro, ha deciso con coraggio di andare avanti con la gravidanza sospendendo le cure per il timore che la chemioterapia potesse danneggiare il feto.

Arrivata alla 32esima settimana, insieme ai medici del reparto di Neonatologia dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso la donna aveva deciso di far nascere suo figlio per poter poi riprendere le necessarie terapie. Azzurra avrebbe voluto vedere crescere il suo bimbo e ha sperato fino all'ultimo di potercela fare, come la prima volta, nel 2019, quando aveva scoperto di avere un cancro al seno dopo che la nonna, che era morta della stessa malattia, le era apparsa in sogno suggerendole di sottoporsi ai controlli. Un sorta di provvidenziale sogno premonitore. Questa volta non ha avuto scampo, forse anche perché ha voluto tutelare il bimbo che aveva in grembo. Soltanto dopo il parto aveva ripreso la chemioterapia, godendosi il figlio tra un ciclo e l'altro e credendo di farcela fino all'ultimo, ma purtroppo si è rivelato troppo tardi: la malattia era più insidiosa e la terapia non ha avuto l'effetto sperato. È morta sabato, gettando nello sconforto i familiari e l'intera cittadina trevigiana, che domani le darà l'ultimo saluto del Duomo di Oderzo.

«Azzurra è stata una roccia.

Ha ringraziato con il sorriso fino all'ultimo i medici e tutto il personale che le prestava le cure antalgiche con una forza che ha sorpreso tutti», hanno confidato la mamma e il marito della giovane a La Tribuna di Treviso.

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