Salva Milano, Sala chiede aiuto a Roma

Ufficiali le dimissioni dell'assessore Bardelli. Il sindaco lancia la palla al Parlamento

Salva Milano, Sala chiede aiuto a Roma
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Un flash mob dei parlamentari ed esponenti locali di Fratelli d'Italia davanti alla sede del Comune e dentro all'aula per chiedere le dimissioni del sindaco Beppe Sala (foto), «l'unico vero Salva Milano». La seduta interrotta per le proteste del centrodestra, i fischi dal pubblico. Ieri è stata la giornata più nera della giunta di Milano dopo un anno e mezzo dall'esplosione delle inchieste sull'urbanistica. Una settimana fa c'è stato il primo arresto, l'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni è finito ai domiciliari e l'assessore alla Casa Guido Bardelli, che in chat con lo stesso Oggioni nel dicembre 2023, quand'era avvocato dei costruttori, criticava la giunta Sala e ne auspicava la caduta (ci entrò invece 7 mesi dopo) ha rassegnato le dimissioni e ieri ha voluto dare spiegazioni in Consiglio comunale. Prima di lui, Sala ha premesso che in questi mesi «ha fatto un lavoro molto buono, mi dispiace, il messaggio su Whatsapp incriminato non mi ha fatto piacere ma non voglio nemmeno dargli un valore che esorbiti dal contesto. Se fosse resa pubblica la messaggistica di tutti noi per un anno di fila, non credo che non si verificherebbero situazioni di grande imbarazzo. Non appartengo alla categoria di chi scaglia la prima pietra ma i tempi che viviamo ne sono affollati, si caratterizzano per carenza di persone che fanno e si prendono le loro responsabilità». Eppure ha liquidato a caldo venerdì scorso l'assessore e il ddl Salva Milano, che in Senato veniva già boicottato dal Pd. Anche Azione e Italia Viva che governano con Sala a Milano hanno contestato lo stop. Ora il sindaco è stato pilatesco: «Ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze dal ddl, ma non è una resa». Lancia la palla al Parlamento. «Non so se sia morto o no. Ho fatto continui richiami sulla necessità di stringere i tempi. D'ora in poi ci metteremo in attesa per capire quello che vorrà fare il Parlamento e lo faremo senza intervenire più, non aprirò più bocca sul tema. Le leggi che governano la materia urbanistica sono di difficile interpretazione, la legge madre è del 1942 e questo dice tutto». La segretaria Pd Elly Schlein, dopo mesi di silenzio, ha subito dichiarato che il Salva Milano «è morto». Il vicepremier leghista Matteo Salvini invece ha ribadito ieri: «Se qualcuno è stato corrotto ovviamente va perseguito, ma non si può fermare Milano perché qualcuno ha sbagliato, perché in Comune litigano o perché ci sono assessori che non hanno la fiducia del sindaco. Io aspetto che Sala mi dica cosa posso e devo fare, perché ci sono migliaia di famiglie in difficoltà e l'edilizia Milano è ferma». Anche il vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani giorni fa ha ribadito che il ddl può essere votato, domani è fissata la scadenza per gli emendamenti. Fdi a Roma frena anche se ieri il capogruppo milanese Riccardo Truppo ha sfidato in aula Sala: «Si dimetta e sono pronto ad andare personalmente a verificare che la norma passi».

Bardelli ha spiegato di avere «a cuore che la giunta possa proseguire la propria azione, rimetto il mandato a beneficio della libertà e serenità di tutti.

E mi sta a cuore la tutela delle persone a me care» si è fatto riferimento alla figlia laureata con un indagato 16 anni fa. E in un atto il nome Guido «è stato attribuito a me anche se non c'era la certezza, non ero io». Sul toto assessore si è già scatenata una guerra tra Pd, Verdi e Azione. As usual.

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