"La Tav andrà avanti, i bandi partono, ma non c'è soltanto la Tav". Così Matteo Salvini annuncia uno choc sulle infrastrutture, che prevede l'avvio, dal Nord al Sud, di 300 cantieri.
Superata la crisi con Luigi Di Maio, tra i due vicepremier torna il sereno, condizione di cui il ministro dell'Interno non aveva mai dubitato, affermando, in un'intervista al Messaggero, di conoscere la lealtà, la coerenza e la capacità di Di Maio. E ora che lo "scontro" tra i due vicepremier si è placato, i due sono d'accordo, insieme a Conte, che "l'Italia abbia bisogno di uno choc sulle infrastrutture".
Ma il governo Conte non si ferma qui:"La discussione sulla Torino-Lione è stata molto utile. Perchè tutti i colleghi di governo hanno capito che la Tav va inserita in un discorso più generale, che diventarla operativo già nei prossimi giorni". L'intenzione, infatti, è quella di riavviare i 300 cantieri italiani rimasti fermi, che danno l'immagine di un'Italia immobile, che rappresentano il Paese come lo voleva"il Pd e chi ha governato prima di noi". Ma ora, Salvini annuncia che le cose stanno cambiando: "Noi diamo una scossa", perché "l'immobilismo sulle opere pubbliche è un'emergenza nazionale da risolvere con particolare determinazione. Dobbiamo portare l'alta velocità in tutto il Mezzogiorno, fino alla Sicilia".
E a chi sostiene che ora Salvini e
Conte faranno a gara per chi spinge di più sul versante dello svuluoppo risponde: "Macchè, questa caricatura mediatica di un governo che sa soltanto litigare, e ogni istante è sull'orlo della crisi, fa ridere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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