Per il momento non ci sono le condizioni per un lockdown generalizzato senza differenziazioni tra le Regioni e dunque bisogna continuare sulla strada di interventi sui singoli territori maggiormente colpiti dal Coronavirus: in sostanza è questa la linea tracciata da Matteo Salvini, che esclude a gran voce l'ipotesi di una serrata totale e sposa invece la strada di chiusure chirurgiche. Il leader della Lega, riprendendo le recenti posizioni del Comitato tecnico-scientifico e del sottosegretario Sileri, ha sostenuto la necessità di "interventi mirati ed efficaci" per mettere in sicurezza "i cittadini delle zone più a rischio, senza però chiudere tutto in tutta Italia". Ma il governo sta studiando la possibilità di una stretta nei fine settimana per l'intero Paese. "Non servono più chiusure, servono più controlli", è il suo pensiero.
L'ex ministro dell'Interno, come sottolineato da Pasquale Napolitano su ilGiornale in edicola, sta cercando l'asse con i Cinque Stelle contro il lockdown. Non a caso il grillino Sileri di recente si è espresso a sfavore dello scenario di una chiusura di tutta Italia per un mese: "Se hai un'area di una Regione con le terapie intensive che si stanno intasando, lì devi chiudere. In altre aree dove questo non avviene, e hai già bloccato il passaggio da una Regione all'altra, si può rafforzare sicuramente qualcosa, ma un lockdown per tutta l'Italia, per 4 settimane, in questo momento io non lo vedo utile".
La riunione del governo
Per fine mese è previsto il picco. Il Comitato tecnico-scientifico ha fatto luce sulla pericolosità della situazione che si sta continuando a delineare: la nuova stretta è praticamente a un passo. Si parla di inasprimento delle norme anche in zona gialla, di zone rosse nei fine settimane, di coprifuoco anticipato alle 20 e di chiusura totale a Pasqua. Queste sono solo alcune delle ipotesi sul tavolo che l'esecutivo affronterà a breve: questo pomeriggio, verso le ore 17, a Palazzo Chigi si riunirà la cabina di regia per fare il punto sulle possibili ulteriori restrizioni volte a frenare l'ondata di contagi da Covid-19. Al vertice saranno presenti il premier Mario Draghi, i ministri competenti e i capidelegazione delle forze di maggioranza. Domani invece dovrebbe essere il turno della cabina di regia governo-Regioni ed enti locali sulle nuove misure di contenimento.
Le divisioni
Il tema delle chiusure però divide. I rigoristi come Roberto Speranza e Dario Franceschini sarebbero pronti a modulare le norme sulla scia delle osservazioni del Cts, mentre Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle frenano e invitano alla mediazione. Pure a livello locale non c'è piena convergenza. Antonio Decaro, presidente dell'Anci e sindaco di Bari, chiede un pugno duro: "Noi sindaci della terra di Bari intendiamo intervenire con chiusure serali su scala metropolitana attraverso una serie di provvedimenti che impongono il divieto di asporto dopo le 18 e la chiusura totale dopo le 19 di tutte le attività commerciali".
Invece Giovanni Toti, governatore della Liguria, ritiene sbagliata l'idea di adottare misure uguali per tutto il Paese: "Che senso ha bloccare i fine settimana? Servono misure mirate laddove c'è necessità, non ovunque. Già non ci si può spostare tra Regioni, nelle zone rosse e arancioni non ci si può spostare tra Comuni. Vorrei capire quali altre misure dobbiamo mettere nei fine settimana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.