Salvini e Grillo: 22 più 15 non fa 37

Del fatto che ci siano lavori in corso in tal senso si dice certo in un'intervista al Tempo di Roma Luigi Bisignani, il discusso lobbista custode di molti segreti della prima e della seconda Repubblica prima di finire in guai giudiziari e in disgrazia

Salvini e Grillo: 22 più 15  non fa 37

A complicare lo scenario politico ci mancava l'ipotesi - per ora una voce - di una possibile futura alleanza elettorale tra la Lega di Salvini e i Cinquestelle di Grillo. Del fatto che ci siano lavori in corso in tal senso si dice certo in un'intervista al Tempo di Roma Luigi Bisignani, il discusso lobbista custode di molti segreti della prima e della seconda Repubblica prima di finire in guai giudiziari e in disgrazia. Le notizie che Bisignani smista in modo interessato non sempre sono vere ma spesso sono verosimili. Del resto, in linea puramente teorica, la cosa ha apparentemente un senso, visti i non pochi punti di contatto tra i due movimenti (l'antieuropeismo in testa). Non escludo neppure che tra emissari di Lega e Cinquestelle ci siano stati abboccamenti in tal senso e che la fusione stuzzichi i teorici della politica rimasti senza casa e referenti, com'è appunto Bisignani, maestro di operazioni coperte e di intrighi di palazzo.

L'idea di mettere su un grande partito della protesta, numericamente in grado di competere con i moderati è sicuramente affascinante e ha un buon precedente nel Fronte nazionale francese di Marine Le Pen. I conti sono presto fatti: ventidue per cento di Grillo più un quindici di Salvini fa trentasette. Bingo. Anche Renzi oggi uscirebbe sconfitto da un simile scontro. Ma nella realtà non è così. Tutto infatti sta in piedi fino a che non si va a battere cassa dagli elettori. E onestamente, quelli di Salvini e quelli di Grillo hanno ben poco in comune. Anzi. Il popolo dei «fascio leghisti» (come lo chiama con disprezzo la sinistra) e quello degli «anarchico comunisti» cinquestellati sono tra loro incompatibili per storia, visione e cultura. A un elettore si può chiedere di tutto, non di andare contro la propria natura. Agli italiani gli incesti proprio non vanno giù. Chiedere a Monti, che pensava di sfondare al centro con Fini, o ad Alfano che era sicuro di conquistare la destra alleandosi con il Pd di Letta prima e di Renzi poi.

Conclusione: Bisignani e suoi ispiratori saranno anche grandi strateghi, ma hanno un limite: considerano gli elettori dei fessi, merce da intortare.

È vero che Grillo e Salvini hanno molti nemici in comune, ma non hanno nessun amico comune. E soprattutto i due hanno elettori che si detestano tra loro. Quindi, 22 più 15 in questo caso non farà mai 37, e la somma di due leader mai una leadership, per buona pace dei mestatori.

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