Salvini punge Fico: "Ufficializzi anche la festa di borseggiatori e lavavetri"

Fico dedica la festa della Repubblica a rom e sinti. Ma Salvini lo zittisce: "Il 2 giugno è la festa degli italiani"

Salvini punge Fico: "Ufficializzi anche la festa di borseggiatori e lavavetri"

A svelare tutta l'ipocrisia di Roberto Fico ci ha pensato ancora una volta Matteo Salvini. Dopo che il presidente della Camera ha "dedicato" la festa della Repubblica ai rom, il vice premier leghista ha detto che, arrivato a questo punto, si aspetta che qualcuno ufficializzi anche "la festa dei borseggiatori e dei lavavetri abusivi ai semafori" (guarda il video).

"Per qualcuno oggi (il 2 giugno, ndr) è la festa dei rom e dei migranti. Ma oggi molto più semplicemente è la festa degli italiani, di donne, uomini che hanno sfilato dai 20 ai 90 anni". La sparata buonista del presidente della Camera non ha certo lasciato indifferente Salvini che domenica stessa ha difeso le radici della festa della Repubblica ironizzando sul grillino terzomondista. "Alla fine andiamo tutti al bar - ha detto durante un comizio a Tivoli - offre Fico visto che oggi è la festa dei migranti, dei rom e dei borseggiatori". La cronaca, d'altra parte, dà ragione al leader del Carroccio. Giusto domenica scorsa cinque rom, tutte di origini bosniache tra i 25 e i 33 anni, sono state arrestate dai carabinieri con l'accusa di "furto aggravato in concorso". Hanno approfittato della parata per rubare il portafogli con dentro 215 euro ad una 54enne turista indiana, ma i militari le hanno fermate ancor prima che la vittima si accorgesse che le era stato aperto lo zaino. Come ricostruito dall'agenzia Adnkronos, le donne, quattro delle quali in avanzato stato di gravidanza ma tutte con centinaia di furti alle spalle, erano partite di buon'ora dal campo nomadi di Aprilia dove vivono per raggiungere via dei Fori Imperiali e derubare i malcapitati. E così, proprio mentre Fico dedicava la festa della repubblica a migranti, rom e sinti, le donne arrivavano con la metro al Circo Massimo e prendevano di mira la turista.

Le parole di Salvini hanno generato un violentissimo scontro. A sparare contro il Viminale ha iniziato Dijana Pavlovic, portavoce del movimento di rom e sinti in Italia. "In questo momento la democrazia italiana rischia davvero di brutto", ha tuonato asserendo che il leader leghista non può "dire certe cose senza pagarne le conseguenze politiche". "Salvini costruisce polemiche anche sul nulla...", ha commentato Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio.

"Inclusione, tema al centro della Festa, non significa solo accoglienza, ma accettazione delle diversità e riappacificazione dei toni - ha continuato - c'è, invece, chi costruisce il consenso sulla tensione sociale, sulla rabbia e sulla contrapposizione tra categorie socialmente più svantaggiate".

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