Salvini sente la Meloni. "Piena sintonia tra noi". Fdi punta sulla fragilità della maggioranza Ursula

Il leader della Lega: "Noi compatti, bene così". I meloniani: "L'intesa coi Verdi avrà vita breve"

Salvini sente la Meloni. "Piena sintonia tra noi". Fdi punta sulla fragilità della maggioranza Ursula
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Il progetto di esportare in Europa il centrodestra italiano alla prova dei fatti non si realizza. Giorgia Meloni è costretta a fare i conti con una maggioranza Ursula 4.0 che, seppure indebolita dalle urne, trova comunque i numeri per sopravvivere, spostando ulteriormente il proprio baricentro a sinistra. Se nel 2019, infatti, la stampella era rappresentata dai Cinquestelle nella loro prima versione - al governo in Italia con la Lega e non ancora schiacciati sul Pd - ora a fornire soccorso sono i Verdi.

Di fronte a una compagine di governo europeo che mette insieme identità decisamente poco omogenee, Fratelli d'Italia scommette sulla convivenza impossibile e batte sul tasto del desiderio di potere contrapposto alla volontà del popolo. «Non andranno lontano. Rappresentano l'unione di più debolezze, non sono un'alleanza ma un cartello elettorale, mettono insieme gli sconfitti delle Europee, liberali, socialisti e Verdi, più un Ppe lacerato. Se l'idea è quella di rafforzare il Green Deal nei primi cento giorni, la reazione nelle rispettive nazioni si farà sentire», spiegano da Fratelli d'Italia. «Li aspettiamo al varco». Con gli occhi puntati sulla difficoltà e gli imbarazzi dei settori più moderati del Ppe che nel segreto dell'urna pare abbiano contribuito in maniera significativa ai 52 voti mancati alla Spitzenkandidat.

La strategia ora prevede di mettere sul piatto a livello comunicativo il valore della coerenza. Una narrazione sicuramente attraente per l'elettorato all'insegna del rispetto della promessa «mai con la sinistra». Altra naturale conseguenza è un rilancio del dialogo con le forze politiche a destra dei Conservatori, un vantaggio competitivo rispetto ad altri leader europei nel caso di vittoria di Donald Trump, oltre a un riavvicinamento di fatto con la Lega.

Ieri Matteo Salvini ha fatto sapere di essersi «messaggiato con Giorgia Meloni». «Siamo in totale sintonia. Sono contento della compattezza Lega-Fratelli d'Italia». E se Antonio Tajani ritiene che le forze fuori dalla maggioranza europee siano politicamente ininfluenti Salvini manifesta scetticismo: «Lo vedremo nei prossimi 5 anni. Penso che sia una maggioranza debolissima perché voglio vedere i Popolari mettersi d'accordo su immigrazione, tasse e auto elettriche cinesi con i Verdi. Noi checché ne dica qualcuno, saremo determinanti». Per Fratelli d'Italia, invece, a prendere la parola è Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, intervistato da Affaritaliani.it.

«Abbiamo votato compattamente contro. C'è un tale disprezzo per gli elettori che molti commentatori non accettano nemmeno l'ipotesi che abbiamo votato contro proprio per tenere fede ai nostri principi e al nostro patto con loro. Ursula aveva bisogno di puntellare la sua maggioranza originaria dai franchi tiratori. Se avesse aperto a destra avrebbe perso i socialisti. Quindi si è buttata a sinistra e ha ottenuto il sì dei Verdi promettendo un inasprimento del Green Deal. Ha una sua logica sul piano numerico, ma per noi era insostenibile politicamente». E quindi ora l'Italia è davvero isolata? «Ma non scherziamo! Il Pd che racconta questa sciocchezza è lo stesso Pd che ha imposto a Von der Leyen di non fare accordi con noi. Dobbiamo allora dire che sono stati loro a chiedere di isolare l'Italia? Sono argomentazioni risibili. L'Italia avrà il ruolo che merita, con buona pace dei gufi.

La cosiddetta maggioranza avrà vita molto più breve di quella precedente. Verrà presto rimpiazzata da maggioranze che si creeranno sui singoli provvedimenti e su quelle il Ppe non potrà che guardare ai Conservatori e alle altre destre, se non vorrà tradire gli impegni elettorali».

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