Sangue, se la salvezza arriva dal cielo

Beni salvavita più veloci con le "smart-capsule" trasportate da droni

Sangue, se la salvezza arriva dal cielo

Talvolta per i veicoli delle Asl trasportare su strada beni salvavita (ad esempio sangue ed emocomponenti) equivale a una corsa contro il tempo a causa del traffico. Da alcuni anni il settore della logistica biomedicale mediante velivoli a guida autonoma, cioè i droni, è diventata una realtà in diversi distretti sanitari. Ma quanto è sicuro il trasporto di sangue e materiali biologici attraverso questi mezzi? Ci sono rischi per la salute dei pazienti nell'utilizzo di tali prodotti una volta sottoposti a questo tipo di trasporto? Uno studio dell'Istituto di fisica applicata del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ifac), della ASL Toscana Nord Ovest, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in collaborazione con ABzero, uno spin off della Scuola Superiore Sant'Anna, ha dimostrato l'integrità biologica di campioni ematici, trasportati in una «smart-capsule» attraverso un drone. Tra le varie realtà che si stanno cimentando nella risoluzione di tale esigenza, lo spin off ABzero ha ideato un contenitore intelligente progettato appositamente per questo tipo di trasporti. «Nello specifico, la capsula sensorizzata, disegnata per contenere sangue ed emocomponenti, nel pieno rispetto delle normative e delle direttive, è stata sviluppata in modo da poter monitorare in tempo reale le condizioni dei materiali, rilevandone temperatura, umidità, pH ed emolisi e attivando procedure di allerta e di risposta in caso di necessità», spiega Angela Pirri del Cnr. L'effettivo controllo della qualità dei beni è consistito in una serie esami di laboratorio e sul campo che hanno validato l'efficacia della modalità. Sperimentazioni analoghe sono state attivate in USA e Francia. «Lo studio ha dimostrato che lo sviluppo di una capsula dotata di intelligenza artificiale, trasportabile con un drone, è in grado di preservare le condizioni termiche dei materiali biologici trasportati, in tutte le condizioni di volo (diverse altitudini, velocità, accelerazioni/decelerazioni), mentre i test chimici hanno confermato l'integrità dei campioni prima e dopo le operazioni di trasporto su drone - spiega Pirri -. La performance complessiva del sistema è stata validata durante otto differenti missioni di volo, di circa 13 minuti ciascuna e coprendo una distanza totale di 105 km per complessive 39 ore di volo». In Italia la possibilità di ridurre drasticamente costi e tempi di consegna di beni salvavita (sangue, medicinali, organi) tra i centri di raccolta ed i poli di lavorazione e/o gli ospedali potrebbe rivelarsi una scelta strategica, soprattutto in quei territori dove la problematica della mobilità urbana inficia in modo rilevante le tempistiche di consegna e di conseguenza l'integrità e l'utilizzo immediato di beni altamente deperibili, ma anche per ragioni di efficienza economica legati al sistema di trasporto di questi materiali. «Per il passo successivo, ovvero trasfondere su pazienti, occorre il consenso della commissione etica», spiegano gli autori.

In prospettiva i droni possono rappresentare un'evoluzione dell'attuale posta pneumatica all'interno degli edifici ospedalieri, nonché un sistema alternativo di consegna di materiale biologico pericoloso dai reparti ospedalieri ai laboratori in caso di crisi sanitarie o pandemiche.

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