Santanchè cambia legale. L'udienza rischia di saltare

Processo Visibilia, le condizioni di Fdi: "Si dimetterà in caso di rinvio a giudizio". Il Tribunale: bilancio ok

Santanchè cambia legale. L'udienza rischia di saltare
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Non c'è nessuna volontà di tirare in lungo l'udienza preliminare per la vicenda della presunta truffa all'Inps. Ma non ci sarà neanche nessun automatismo tra un eventuale rinvio a giudizio e le dimissioni da ministro del Turismo. Questa è in sostanza la posizione di Daniela Santanchè, che oggi è citata in tribunale a Milano per la ripresa dell'udienza preliminare che la vede imputata di truffa ai danni dello Stato per la cassa integrazione che una delle testate di Visibilia avrebbe illecitamente percepito all'epoca del Covid.

Ieri il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, è tornato a descrivere a SkyTg24 le dimissioni del ministro in caso di rinvio a giudizio per truffa come atto inevitabile: «non perché stia governando il turismo, dove anzi abbiamo dei dati che sono assolutamente premianti» ma «per garantire a lei la possibilità di difendersi nel modo più sereno possibile». È la linea che più volte è stata attribuita anche alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: se la Santanchè va a processo per truffa deve lasciare il suo posto.

Ma sancire questo automatismo, si dice ora negli ambienti vicini al ministro, rischierebbe di suonare come una istigazione al giudice perché disponga il rinvio a giudizio, magari anche in fretta. Oltretutto, un automatismo tra processo e dimissioni sarebbe in contrasto con lo spirito garantista della riforma della giustizia che il centrodestra sta portando avanti proprio in questi giorni.

Nell'entourage difensivo della Santanchè viene anche respinta risolutamente l'accusa di voler tirare in lungo l'udienza preliminare in corso. È vero che questa mattina davanti al giudice preliminare Tiziana Gueli verrà depositata la nomina di un nuovo difensore, Salvatore Pino, che prende il posto di Salvatore Sanzo, esperto in diritto societario, e che da oggi affiancherà l'altro penalista, Niccolò Pelanda. È verosimile, anche se una istanza formale non è stata ancora depositata, che Pino chiederà un rinvio dell'udienza per avere il tempo di studiare il fascicolo. Ma un rinvio ci sarebbe stato ugualmente, perché l'avvocato Pelanda ha già comunicato al giudice di essere impegnato in un altro processo fissato ben da prima. Rinvio dunque inevitabile, ma di breve durata.

Esiste, sulla carta, un altro problema: il giudice preliminare Tiziana Gueli alla fine del mese cambierà incarico. Ma neanche il suo trasferimento sembra destinato ad allungare di molto i tempi dell'udienza. I vertici del tribunale decideranno oggi se differire il trasloco della Gueli o sostituirla con un altro magistrato. Il danno sarebbe comunque modesto, perché finora nell'udienza a carico della Santanchè non è successo ancora nulla di rilevante, visto che tutto si era fermato in attesa che la Cassazione decidesse sulla competenza territoriale, che secondo i legali del ministro era del tribunale di Roma.

Invece si è deciso che tutto restasse a Milano, e l'udienza prima o poi arriverà a conclusione. La Procura è ragionevolmente certa che l'esito sarà il rinvio a giudizio della Santanchè per truffa all'Inps. Ma le conseguenze sulla carriera politica del ministro sono ancora in larga parte da scrivere.

Nel frattempo, la Santanchè incamera un risultato importante: il tribunale di Milano con un atto notificato ieri omologa il bilancio di Visibilia srl, la capofila. Conti regolari, e strada aperta al ritorno alla quotazione in borsa del gruppo tuttora controllato al 93,7 per cento dal ministro e dalla sua famiglia.

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