"Via Fontana", "Sciacallo". Scontro Santori-Meloni

Il portavoce dei "pesciolini" propone di commissionare la Lombardia. Le dura replica del leader FdI: "È sciacallaggio politico"

"Via Fontana", "Sciacallo". Scontro Santori-Meloni

Mattia Santori attacca (la Lombardia) e Giorgia Meloni risponde (difendendo l'operato della regione governata dal leghista Attilio Fontana). Ed ecco servito lo scontro tra il leader e portavoce delle sardine e il capo politico di Fratelli d'Italia.

Spieghiamo. Uno dei leader bolognesi del movimento "ittico" di protesta è uno dei tanti, insieme a Roberto Saviano – giusto per fare un esempio – che ha puntato il dito contro la Lombardia, mettendola sotto accusa per come la regione ha affrontato e gestito l'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di coronavirus.

Una proposta che non è affatto piaciuta alla Meloni, che in mattinata, intervenendo sulle frequenze televisive di Telelombardia gli ha replicato a muso duro: "Commissariare la Lombardia? Mi pare che sia un atto di sciacallaggio politico, a partire da Saviano, dalle sardine alla sinistra estrema. Non mi pare questo il momento di fare polemica, di fare valutazioni contro quel governatore che è schierato politicamente da una altra parte".

Dunque, nel prosieguo dell'intervista alla tv locale, la numero uno di FdI ha aggiunto: "È inadeguato per l'Italia che qualcuno cerchi di costruirsi un futuro politico attaccando a testa bassa senza cercare di dare una mano. Mi pare ci sia una volontà di fare aggressioni politiche".

All'affondo della Meloni è poi arrivata la risposta del diretto interessato, che all'Adnkronos ha dichiarato: "Ci sorprende l'accusa di sciacallaggio politico da parte dell'onorevole Meloni. La responsabilità principale della cattiva gestione dell'emergenza è di una regione che ha mostrato tutte le sue fragilità". Santori ha così proseguito: "Loro è la ripartizione di tutti i direttori delle Ats e Asst lombarde come le scelte sciagurate sulla gestione della questione relativa alle mascherine. Qui stiamo parlando di responsabilità politica e insipienza nell'agire nelle istituzioni. Ci appare altrettanto chiaro come le continue fughe in avanti tentate in questi mesi siano state finalizzate a scopi diversi da quello di tutelare la salute pubblica dei cittadini lombardi".

Ma non è finita qui, visto che il "pesciolino" ha rincarato la dose dicendo che non è vietato dalla Costituzione il fatto che lo Stato si possa prendere in carico la gestione della Sanità "dove la salute di tutti noi è a repentaglio".

E, infine, Santori affonda ulteriormente il colpo: "Ribadiamo con forza che se la Regione Lombardia non è più in grado di gestire la situazione e non e non riesce a fare squadra con le altre istituzioni la soluzione, ultima e sempre prevista dalla Costituzione Italiana (all'articolo 120) è quella che il governo richiami a sé le funzioni della Regione".

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