Gli effetti delle sanzioni alla Russia hanno messo in ginocchio un'intera regione: si stima che circa 1.900 aziende emiliane abbiano chiuso a causa delle sanzioni.
Negli ultimi mesi la cosiddetta questione Ucraina ha occupato le testate di tutti i principali giornali tuonando a suon di report e condanne nei confronti della Russia. Le sanzioni imposte riguardano principalmente l’ambito economico-finanziario ed i rapporti commerciali tra Russia, UE ed USA. Tra esse troviamo poi la compilazione di una sorta di “black list" di personalità russe o filorusse soggette a restrizioni. Altri due tipi di sanzioni riguardano limitazioni nelle esportazioni agro-alimentari da parte dei paesi Europei verso la Russia e lo stop dell’export di tecnologie che le consentano il miglioramento delle capacità militari.
Come era stato preannunciato da molti, le sanzioni si sono rivelate catostrofiche per il nostro Paese. "Il prossimo 18 dicembre, in occasione del Consiglio europeo, la Ue valuterà la possibilità di estendere per altri sei mesi le sanzioni alla Russia. Per quanto ci riguarda, facciamo nostra la valutazione del presidente dell’Istituto per il commercio estero, Riccardo Monti: le sanzioni danneggiano più Roma che Mosca. Solo per fare un esempio: si stima che in Emilia-Romagna, circa mille imprese abbiamo chiuso per effetto di quelle sanzioni. Non c’è solo l’export, ci sono anche gli investimenti russi in Italia che si sono notevolmente ridotti. Per questo, e in considerazione della mutata situazione geopolitica, chiediamo che vengano rimosse le sanzioni", Effetto delle sanzioni alla Russia? “Fallite mille imprese in Emilia”, lo ha affermato il presidente di Confimi Emilia, Giovanni Gorzanelli, aprendo l’incontro “Opportunità e criticità per l’export in Russia” promosso dall’associazione delle imprese manifatturiere emiliane svoltosi questo pomeriggio all’Hotel Majestic di Bologna.
"Il combinato tra sanzioni Ue e blocco delle importazioni da parte russa comporta la perdita di circa 8 milioni di euro al giorno per il sistema industriale italiano. Nel 2015 la riduzione dell’export verso Mosca sarà del 25% rispetto al 2013, un danno enorme per l’Italia tra i maggiori partner europei della Russia, secondo solo alla Germania", ha poi aggiunto Gorzanelli.
"All’interno di Confimi Emilia ci siamo interrogati sugli effetti dell’apparato sanzionatorio sulle nostre associate e abbiamo raccolto dati dai questionari somministrati ad alcune centinaia di aziende, rappresentative dei vari comparti: abbiamo rilevato quante aziende esportavano in Russia prima delle sanzioni e quante dopo. Prima delle sanzioni l’8,5% delle aziende nostre associate esportava in Russia, dopo le sanzioni solo l’1,25%. Non si tratta di un semplice un calo, ma di un’uscita tout-court e spesso totale delle aziende dal mercato russo. Chi risarcirà queste aziende?" si è chiesto Guerino Giuseppe Groppoli presidente di AL7 Meipa, società che opera in Russia da 10 anni.
I più colpiti dal boomerang politico-economico, gli imprenditori, hanno invitato le autorità regionali a
mettere a punto una “road map” per superare la situazione di emergenza in diversi distretti industriali, chiedendo al governo aiuti e la possibilità di avere un ruolo attivo per affrontare la situazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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