Una guarigione inspiegabile scientificamente. È quella di Matheus, bimbo brasiliano di 6 anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico. Matheus è vivo grazie al miracolo attribuito a Carlo Acutis, il patrono di Internet che sarà presto santo, secondo quanto autorizzato da Papa Francesco. Viene così riconosciuto il secondo miracolo al giovane 15enne stroncato da una leucemia fulminante nel 2006 e beatificato da Bergoglio il 10 ottobre 2020.
Sono passati «solo» quattro anni dalla beatificazione del ragazzino considerato patrono del Web per la sua passione per l'informatica. «Carlo sarà proclamato santo, passando così dal culto locale che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati. La Chiesa di Assisi è in festa», commenta il vescovo della diocesi della cittadina umbra, monsignor Domenico Sorrentino, dove è custodito il corpo di Acutis. Il 15enne rappresenta il primo «santo dei Millennials», citato più volte nei discorsi dal Pontefice argentino. Nell'esortazione apostolica «Christus vivit», lo ha proposto ai giovani come esempio di santità dell'era digitale.
Nato a Londra e cresciuto nel capoluogo meneghino, frequentava il liceo classico presso l'Istituto Leone XIII dei padri Gesuiti. La sua vita era quella di un normale adolescente ma aiutava i poveri e andava ogni giorno a messa, con particolare devozione alla Madonna e a San Francesco. La sua passione per l'informatica gli serviva a testimoniare la fede realizzando siti web. Nonostante la malattia che lo aveva colpito precocemente e velocemente, il ragazzo definiva l'eucarestia «la mia autostrada per il Cielo». Sin da piccolo non aveva paura di rivelare che il suo obiettivo fosse la santità.
Celebri sono le sue frasi: «Se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza, ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi» e «Tutti nasciamo originali, molti moriamo fotocopie». Carlo insegnava catechismo, faceva volontariato alla mensa dei poveri dei cappuccini e delle suore di madre Teresa, aiutava i poveri e i bambini in difficoltà con i compiti. Suonava il sassofono, giocava a pallone, progettava programmi con il computer e annunciava il Vangelo tramite il Web. Sepolto nel cimitero di Assisi, il corpo di Acutis è stato traslato nel Santuario della Spogliazione, nel 2019. La reliquia del cuore del 15enne è invece conservata nella cattedrale di San Rufino ad Assisi, nell'altare dedicato al beato.
«Siamo molto contenti perché è una notizia che aspettavano in tanti. Carlo ha devoti in tutto il mondo e quindi è un momento di festa», ha detto la mamma, Antonia Salzano. «Ringraziamo innanzitutto il Signore perché tutto questo è avvenuto grazie alla sua benevolenza. Attraverso Carlo il Signore opera tantissimi miracoli.
Abbiamo tante guarigioni da malattie gravi, magari ci sono famiglie che si stanno dividendo, persone che non hanno lavoro. Coppie che non possono avere figli. Ma anche piccole grazie nella vita quotidiana. La cosa più importante è che attraverso mio figlio abbiamo tante conversioni. La vita eterna è quella che conta».
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