Già pronto il simbolo Pd-M5S. Il "baffo" della nuova alleanza

I due partiti di governo correranno utilizzando lo stesso simbolo: un cerchio bianco su sfondo bianco riempito da due "baffi". Uno di colore rosso e uno giallo

Già pronto il simbolo Pd-M5S. Il "baffo" della nuova alleanza

Un simbolo comune per suggellare un'alleanza chiacchieratissima, superare il centrodestra e ottenere l'intera posta in palio. Movimento 5 Stelle e Partito democratico tentano il colpaccio: portare a casa quanti più voti possibili ed estromettere gli avversari dalla sfida prevista dalle imminenti elezioni previste per i prossimi 20 e 21 settembre. Negli stessi giorni si voterà non solo per regionali e comunali, ma anche per il referendum sul taglio dei parlamentari e per l'elezione di due senatori.

Simbolo comune

Soffermiamoci sul voto per i senatori, tenendo presente l'alleanza M5s-Pd. Il laboratorio di questa strana intesa, più volte messa in discussione a livello nazionale, si trova in Sardegna. Qui Dem e grillini si spingeranno oltre alla classica alleanza e al sostegno per il medesimo candidato. I due partiti di governo correranno utilizzando lo stesso simbolo: un cerchio bianco su sfondo bianco riempito da due "baffi". Uno di colore rosso e uno giallo.

Scendendo nel dettaglio, e secondo quanto riferito da Italia Oggi, i riflettori dello strano Frankenstein sono puntati sul collegio Sardegna Nord, che raggruppa, oltre a Sassari e alla Gallura, 14 Comuni di Nuoro. Il candidato unitario risponderebbe al nome di Lorenzo Corda. La sua candidatura sarebbe stata concordata da M5s e Pd, con l'appoggio di LeU, Centro Democratico, Progressisti e DemoS, i cattolici della Comunità di Sant'Egidio.

Nella prima elezione post lockdown, nonché nella prima tornata elettorale al tempo del Covid, gli spunti di riflessione politica non mancano. Ad esempio: il bizzarro mostro giallorosso sardo riscuoterà successo? Ma soprattutto: un'alleanza del genere sarà proposta in un secondo momento in altre aree?

Ricordiamo che il seggio del collegio Sardegna Nord è vacante per via del decesso della senatrice pentastellata Vittoria Bogo Deledda. E che qui, nel 2018, il M5s ottenne il 41,2% dei voti, a fronte del 19% del centrosinistra e del 31,8% del centrodestra. Al momento in corsa troviamo il citato Corda, Carlo Doria e Agostinangelo Marras. Del primo abbiamo già detto: è supportato da dem e grillini. Doria, direttore della clinica ortopedica dell'Asl di Sassari, è sostenuto da centrodestra e Partito sardo d'azione. Marras gareggia invece per Italia Viva e Italia in Comune. Il quarto candidato è Gian Mario Salis, che si presenta con il Partito Socialista.

Un azzardo politico

L'idea di presentarsi in tandem per rafforzare l'intesa - intesa che a Roma ha tuttavia dimostrato più volte di essere precaria – è messa a dura prova dalla mossa dei renziani di Italia Viva. Questi ultimi, appoggiati da Italia in Comune, movimento di Federico Pizzarotti, +Europa e Partito Liberale, hanno rifiutato di entrare nella coalizione Pd-M5s.

Le parole di Corda all'indirizzo di Doria sono emblematiche di quello che sembrerebbe essere il nuovo patto: "Il candidato del centrodestra dice che farà cadere Conte? A me piace costruire, non fare demolizioni. Il piano di investimenti del governo insieme all'Europa ci mette nelle condizioni di ripartire e di rinnovare". Infine, per quanto riguarda il Covid, Corda ha affermato che "negare gli effetti mortali della pandemia" è un "atto criminale", "tanto più quando è un medico ad affermarlo, un tecnico che ha fatto parte dell'Unità di crisi della Regione Sardegna".

Al di là della campagna elettorale, dei vincitori e dei

venti, c'è molta curiosità sullo strano simbolo Pd-M5s. E su quali effetti potrebbe avere a livello nazionale in caso di successo. Certo è che la scelta di presentare un logo comune è a dir poco un azzardo.

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