Scarpe e vestiti usati, il ritorno di Draghi

La visita per la beneficenza alla Città Ecosolidale di Sant'Egidio a Roma

Scarpe e vestiti usati, il ritorno di Draghi

Sparito? No, eccolo qui Mario Draghi, che in una ventosa mattina romana arriva con la scorta al Porto Fluviale, quartiere Ostiense, scende dall'auto, prende dei pacchi ed entra nella Città ecosolidale di Sant'Egidio. Vestiti, scarpe, oggetti vari. Normale beneficenza, spirito cristiano di vicinanza con chi ha bisogno, ma qualcuno parla addirittura di atto politico, qualcun altro pensa a un incontro segreto con chissà chi al riparo nel centro gestito dalla comunità. L'ex premier, raccontano, non è nuovo a gesti di questo tipo che in genere riesce a compiere con discrezione. Stavolta però lo vedono e lo riconoscono in tanti e subito si ripresenta la domanda: che vuole fare Super Mario da grande?

Draghi qua Draghi la. Come un ufo che incombe sulla scena pubblica, come un'ombra che pesa non poco sulla testa della Meloni, come un mito che si autoalimenta, ormai siamo alla conta degli avvistamenti. Una decina di giorni fa era a Milano in un supermercato, in fila alla cassa dopo aver fatto la spesa. La domenica successiva lo hanno intercettato a Città della Pieve mentre si impegnava in una sgambata in bicicletta. E l'altro giorno era a colazione al Quirinale, invitato da un Sergio Mattarella preoccupatissimo per le sorti del Pnrr che voleva un suo parere sulla situazione e gli scenari. Senza contare i frequenti contatti con Papa Francesco.

Ora Sant'Egidio. «Ciò che può essere distribuito ai poveri - si legge nel sito dell'associazione - viene stoccato e consegnato. Ciò che può essere acquistato come modernariato o vintage viene venduto e il ricavato utilizzato per la cooperazione». Il riciclo virtuoso, quindi: non sarà questo il messaggio della visita dell'ex presidente della Bce, un invito alla transizione ecologica, come prevedeva il Pnrr?

Resta il mistero sul futuro prossimo del «nonno delle istituzioni». Emmanuel Macron lo vuole tra un anno al vertice dell'Unione Europea. Ursula von der Leyen, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, gli aveva proposto di guidare il Global Gateway, il progetto da 300 miliardi di euro, la risposta di Bruxelles alla Via della Seta cinese: del resto chi meglio di lui potrebbe calamitare fondi e impostare investimenti e accordi infrastrutturali con Balcani, Africa, Indo-Pacifico e Asia centrale?

Risposta negativa. «La notizia è infondata - ha fatto trapelare il suo entourage - e in ogni caso non è interessato a questo come ad altri ruoli». Lui stesso prima di Natale aveva chiarito: «Ho quattro nipoti e mi godo il diritto dei nonni di poter scegliere che cosa fare. Ho visto che tanti politici mi candidano per vari posti in giro per il mondo, mostrando una sollecitudine straordinaria.

Li ringrazio, ma nel caso un lavoro so trovarmelo da solo». E se, hai visto mai, si riaprisse la finestra del Quirinale? Così adesso tutti ripensano alle sue parole il giorno che ha passato la campanella a Giorgia Meloni: «Arrivederci, ragazzi».

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