È guerra aperta all’ordinanza di Nello Musumeci per sgomberare e chiudere tutti i centri d’accoglienza della Sicilia. Dopo il duro scontro tra il governatore dell’isola e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – che aveva commentato il provvedimento del presidente sostenendo che non "avesse alcun valore" – arriva ora la presa di posizione del Tar della Sicilia.
Il tribunale amministrativo regionale, infatti, ha sospeso l’ordinanza voluta da Musumeci per fare fronte all’emergenza sanitaria e migratoria: gli hotspot siciliani sono infatti al collasso e continuano a ospitare un numero di migranti anche dieci volte maggiore la capienza massima consentita. "
Entro le 24 del 24 agosto, tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza devono essere improrogabilmente trasferiti e/o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione Siciliana, non essendo allo stato possibile garantire la permanenza nell'Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio", si legge nel testo dell’ordinanza della discordia. Ora lo stop dei giudici, che hanno accolto il ricorso presentato contro l'ordinanza da parte del governo giallorosso.
Nella decisione del Tar, appena depositata, si legge: "È sospesa, con un decreto cautelare monocratico a firma della Presidente di sezione, l'efficacia dell'ordinanza contingibile e urgente del Presidente della Regione Siciliana n. 33 del 22 agosto 2020 fino alla trattazione collegiale in camera". Da quantoecondo quanto si apprende, l'ordinanza è sospesa - fino alla trattazione collegiale in camera di consiglio fissata per il 17 settembre prossimo - perché "esobita dal potere delle regioni".
Il presidente del Tar della Sicilia Maria Cristina Quiligotti nel decreto cautelare che sospende l'ordinanza in questione scrive che non è dimostrato il nesso tra migranti e rischio sanitario: "Nessuna rigorosa istruttoria per dimostrare l'esistenza di un concreto aggravamento del rischio sanitario legato alla diffusione del Covid-19 tra la popolazione locale quale conseguenza del fenomeno migratorio".
A stretto giro è arrivato il commento del diretto interessato. Una manciata di minuti dopo la notizia della sospensione per mano del Tar, Nello Musumeci afferma di non condividere la decisione del Tar; una decisione - aggiunge il presidente della Sicilia - "che è stata assunta senza neppure ascoltare la Regione, come può essere concesso a richiesta della parte e come noi abbiamo formalmente chiesto, non avendo potuto depositare le nostre difese". Quindi assicura di non fare alcun passo indietro: "Martedì mattina sarà a Lampedusa la nostra task force e nei giorni successivi saranno verificati accuratamente gli oltre quaranta centri di accoglienza che sono censiti in Sicilia. È una battaglia di civiltà dalla quale non ci possiamo esimere".
Le reazioni della politica
Sono arrivati anche i primi commenti a caldo. Tra le fila dell'opposizione, il segretario della Lega Matteo Salvini parla di "sospensione vergognosa" e rinnova il sostegno del Carroccio alla battaglia del governatore: "Dalla Lega massimo sostegno a Musumeci e ai siciliani. Tutti i nostri sindaci e governatori sono mobilitati per evitare qualsiasi nuovo arrivo di clandestini che ormai non sono più solo un problema economico e sociale ma anche sanitario". Esulta invece per la decisione del Tar il dem Stefano Ceccanti, che su Twitter scrive: "Come volevasi dimostrare: c'è un giudice in Sicilia".
Al fianco del presidente siciliano anche Forza Italia, per bocca del senatore Maurizio
Gasparri: "Musumeci ha dieci, cento, mille volte ragione. E noi saremo dieci, cento, mille volte con lui. Le sue iniziative riaffermano i principi di legge e ordine che il governo calpesta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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