Schiaffo al parlamento: Lupi si dimette da Vespa. E la Lega diserta l'Aula

Polemica sulla scelta del ministro di annunciare le dimissioni a Porta a Porta

Schiaffo al parlamento: Lupi si dimette da Vespa. E la Lega diserta l'Aula

Ieri sera, dopo una lunga giornata di incontri e ultimatum, Maurizio Lupi ha annunciato la intenzione di rassegnare le dimissioni da ministro dei Trasporti. Era nell'aria, quindi l'annuncio non ha fatto troppo scalpore. Piuttosto ha creato una polemica accesissima la scelta (senza precedenti) di comunicarlo non in parlamento, dove era stata fissata l'informativa per questa mattina, ma nello studio di Porta a Porta, la trasmissione di Bruno Vespa. La "terza Camera", appunto. Un gesto letto da molti come uno schiaffo alle istituzioni.

In aperta polemica con lo sgarbo istituzionale di Lupi, la Lega Nord ha deciso di non partecipare all’informativa del ministro Lupi alla Camera. "È inaccettabile - ha tuonato il capogruppo leghista a Montecitorio, Massimiliano Fedriga - che abbia scelto una trasmissione televisiva e non l’aula parlamentare per annuncio delle sue dimissioni". Anche a sinistra la mossa dell'esponente del Nuovo centrodestra ha suscitato non pochi fastidi.

"Annuncia dimissioni in Tv prima di riferire in Parlamento: atto di malcostume istituzionale - ha tuonato ieri Arturo Scotto, capogruppo Sel alla Camera - a questo punto domani stia a casa".

Un'altra bordata al governo è arrivata dal segretario Matteo Salvini: "L'inchiesta è partita da Firenze, qualche dubbio ce l'ho. Non eslcudo che l'addio di Lupi abbia fatto piacere a Renzi".

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