L'Italia si ferma per colpa dello sciopero dei trasporti con la sinistra che cavalca la protesta e «gode» sui disagi degli italiani. Il binomio Pd-Cgil è micidiale: da Milano a Roma si ferma tutto. Un altro venerdì nero di mobilitazioni genera caos e paralisi. Treni, tram e metro sono out. Mentre i lavoratori sono costretti a fare i salti mortali per raggiungere l'ufficio, la segretaria del Pd Elly Schlein arriva in piazza a Roma per la manifestazione con l'autista. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini perde le staffe dopo l'ennesimo sciopero politico: «Oggi è giorno di sciopero con caos a Bologna come in altre città. Ribadisco che non sarò io a togliere il diritto di sciopero a nessuno, però c'e' anche il diritto al lavoro, alla salute e alla mobilità di milioni di italiani e di tanti bolognesi che oggi sono rimasti a piedi. Per quello che mi riguarda, quindi, sarà l'ultimo di questo genere. Fare scioperi selvaggi, senza garantire fasce di garanzia significa danneggiare il Paese». Il vicepremier insiste: «Lo ribadisco perchè Landini e Schlein hanno bisogno di ripetizioni: e' indegno, oltraggioso e selvaggio scioperare senza rispettare fasce di garanzie, è un'aggressione al popolo italiano. Lo sciopero poi, cade sempre di venerdì, evidentemente la Costituzione italiana non prevede il mercoledì».
Salvini fa la parte del cattivo. Il viceministro Edoardo Rixi veste i panni del mediatore con le sigle sindacali e annuncia per martedì un incontro al ministero: «Abbiamo confermato che martedì convocheremo, anche con la parte datoriale e il ministero del Lavoro e quello delle Finanze, un tavolo per affrontare il tema del rinnovo del contratto nazionale e sui temi relativi strutturalmente alla gestione del trasporto pubblico locale, quindi non solo sulla finanziaria ma anche in prospettiva. Bisogna trovare un punto di equilibrio, le varie interruzioni e i vari scioperi devono essere assolutamente limitati, perché altrimenti il tema della qualità e della gestione del servizio diventa particolarmente difficile».
La sinistra però non si lascia sfuggire l'occasione per attaccare l'esecutivo Meloni. Schlein è in piazza a Porta Pia con i lavoratori del trasporto pubblico locale: «È importante per noi stare a fianco di lavoratori e lavoratrici. Il governo sta tagliando, è inaccettabile. I lavoratori si trovano in condizione di non poter fare il loro lavoro e i pendolari si trovano in condizione di non poter arrivare al lavoro in tempo». Poi la leader del Pd mette nel mirino direttamente la premier: «Mentre Giorgia Meloni svilisce le organizzazioni sindacali e il diritto costituzionale allo sciopero, noi siamo in piazza con le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico. L'Italia è paralizzata dai tagli del governo e dall'incompetenza di un ministro che si è sempre disinteressato di questi lavoratori e dei pendolari che vivono un'odissea quotidiana». In piazza però non tutti la pensano allo stesso modo. Un manifestante si ribella e contesta la segretaria dei dem: «Vada a lavorare, vieni qui a cercare i voti. Per 40 anni ci avete abbandonato».
Al presidio dei lavoratori hanno partecipato, oltre a Schlein, i leader Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Ormai la Cgil è in campagna elettorale permanente. Dopo la sconfitta del Pd in Liguria è stato un crescendo di attacchi e manifestazioni contro il governo Meloni.
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