È braccio di ferro tra Matteo Salvini e i sindacati. Al ministro dei Trasporti non va giù che la Cgil blocchi ancora una volta il Paese. Prendete nota, la data da segnare in nero sul calendario è venerdì 17. Un giorno sicuramente non scelto a caso dal segretario del sindacato rosso Maurizio Landini (foto). 24 ore di fermo contro la manovra economica del governo Meloni. Il primo di cinque «appuntamenti» già fissati per tenere in ostaggio il Paese. I lavoratori di Cgil e Uil, dunque, incroceranno le braccia (come già successo) per chiedere più diritti, più dignità. Tutto fermo, o quasi. «Alcune fasce orarie saranno garantite» assicurano i sindacati dei trasporti. Lo stesso vale per i servizi essenziali. Il disagio, però, resta «altrimenti che senso avrebbe scioperare» commentano alcuni sindacalisti interpellati. Rassicurazioni che non piacciono affatto alla Lega che, alle prime ore del mattino di ieri, dopo una settimana di tensioni, ha spedito su whatsapp una nota stampa a tutti i giornalisti. Poche righe, ma decise che hanno acceso il dibattito domenicale. Infuocandolo. «Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l'ennesimo weekend lungo in vista dello sciopero - recita la nota della Lega - incredibile la mancanza di ragionevolezza della Cgil che, come certificato dal Garante, ignora perfino l'abc delle mobilitazioni, così come chiarito dal ministro Salvini. In nessun caso il settore trasporti potrà essere paralizzato per l'intera giornata». E Landini replica: «Salvini, che in vita sua non ha mai lavorato, pensa al suo weekend. Capisco il suo nervosismo»
Questa mattina, alle 10.30 i sindacati dovranno comparire difronte alla Commissione di garanzia che ha chiesto loro di escludere dallo sciopero del 17 novembre i settori del trasporto aereo e dell'igiene ambientale. Non solo, la commissione ha anche chiesto alle organizzazioni sindacali di «rimodulare» lo sciopero previsto nello stesso giorno per i Vigili del fuoco e il trasporto pubblico locale e ferroviario, e di ridurre gli orari della mobilitazione. Non un capriccio, ma una necessità viste le diverse «agitazioni» annunciate da molte sigle sindacali che rischiano di creare un mix fatale destinato solo a paralizzare la Nazione. Nella stessa giornata di venerdì 17, infatti, è proclamato anche uno sciopero della Flai Trasporti che minaccia i voli. Ma la Cgil non ne vuole proprio che sapere e la risposta del sindacato non si è fatta attendere: «È uno sciopero legittimo, è assolutamente consentito se si rispettano i servizi minimi e le fasce di garanzia» ha detto il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio. Inutile dire che dal Pd siano partite decine di note stampa come quella di Andrea Orlando, ex ministro del lavoro che, addirittura, tira in ballo il fascismo: «Il diritto di sciopero è stato uno dei primi bersagli del fascismo. Bisogna reagire». Anche la Schlein attacca il governo, colpevole di «non aver nessun rispetto per i diritti dei lavoratori».
«Mentre negano il salario minimo e tagliano le pensioni - dice - attaccano pure il diritto allo sciopero, un diritto consacrato nella Costituzione». Un bel guaio per il Paese ma, soprattutto, per Salvini, costretto a fare spesso i conti con scioperi e agitazioni. Anche questa volta, però, il segretario del Carroccio si è detto «determinato».
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