Lo sconcerto tra i dem per l'assenza di Schlein. "Manca anche stavolta"

L'imbarazzo tra i deputati Pd: "È andata in piazza per Zaki, e qui non si presenta"

Lo sconcerto tra i dem per l'assenza di Schlein. "Manca anche stavolta"
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«Anche questa volta non c'è Elly». La segretaria del Pd Elly Schlein sparisce dai radar nel giorno della seduta a Montecitorio chiamata a dare il via libera alla proposta di legge presentata da Carolina Varchi (Fdi) per rendere la pratica della maternità surrogata reato universale, anche se commessa all'estero. Un tema divisivo, che spacca i dem e sul quale l'ala cattolica minaccia lo strappo. Il gruppo dei deputati del Pd lavora da giorni a una mediazione. Ma nel corso della giornata monta lo sconcerto proprio tra i dem per l'assenza (l'ennesima) della segretaria in un passaggio parlamentare cruciale per il partito. Non è la prima volta.

Ormai al Nazareno definiscono le fughe di Elly «assenze diplomatiche». È già capitato in occasione delle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla vigilia del Consiglio europeo. A fine giugno, si parlava di guerra in Ucraina, altro dossier spinoso e divisivo per il Pd. E anche in quell'occasione Schlein non si è fatta vedere al suo posto nei banchi di Montecitorio. Era a Bruxelles. Lo stesso atteggiamento ha assunto sull'inceneritore di Roma. Una prassi, insomma. Una fuggitiva! Fioccano commenti velenosi: «È il lodo Schlein (la fuga)». «La segretaria ha delegato - raccontano fonti interne al Pd - la capogruppo Chiara Braga a trattare una mediazione con l'ala moderata del partito pronta ad entrare in Aula e votare contro l'emendamento Magi».

Però si lamentano le stesse fonti: «In questi casi un segretario ci mette la faccia». Alla fine solo Paola De Micheli non rispetterà l'ordine di non partecipare al voto. Un big Pd concede uno sfogo al Giornale: «Diciamo che noi siamo tutti qui a tenere il punto su una posizione di mediazione. Forse avrà avuto un impegno».

Ma era assente anche alla seduta sul Consiglio europeo? «Avrà tanti impegni, forse starà incontrando Lula in gran segreto» ironizza il deputato dem.

In realtà non si conoscono i motivi dell'assenza. Con il suo portavoce e braccio destro Flavio Alivernini manco a parlarne. Saranno state le «fatiche» per la trattativa sui vicedirettori in Rai a imporre una pausa dai lavori parlamentari. Mistero.

L'unica traccia di Schlein nella giornata in cui il Pd rischia l'ennesima figuraccia in Parlamento è una nota sul salario minimo e un post sui social. Non si è fatta sentire manco nella chat dei parlamentari. «Meglio così, questi argomenti non si trattano con un messaggio» spiega un altro deputato. L'imbarazzo è palpabile.

Il Giornale prova a chiedere un commento a vari parlamentari. Cuperlo, Ascani. Tutti si rifiutano. Nessuno vuole a microfoni aperti mettere agli atti lo sconcerto per l'atteggiamento della segretaria. Puntualmente in fuga quando si affrontano argomenti politicamente caldi. E c'è chi al Nazareno fa notare: «Era in piazza da Zaki e assente oggi in Aula».

Elly ha dalla sua i numeri (negativi) sulle presenze in Aula: i dati della Camera dei Deputati aggiornati al 30 maggio rivelano una presenza per Elly Schlein del 29,4%. Ultima tra i leader dell'opposizione. Giuseppe Conte al 48,5%; Fratoianni 71,8%; Enrico Letta 59,6%. Invece al Senato aggiornati al 28 giugno: Calenda al 60,4% e Renzi al 70%. Distacca tutti (per assenze).

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