Aveva deciso di puntare sui governatori del Pd il segretario Enrico Letta, gli stessi che lo avevano portato alla vittoria alle amministrative. E infatti dopo averli tenuti al suo fianco in tutte le tappe sono gli unici che ha fatto salire sul palco nel comizio di chiusura della campagna elettorale a Piazza del Popolo.
Vincenzo De Luca, Michele Emiliano, Eugenio Giani. Campania, Puglia e Toscana. Roccaforti del Pd insieme all’Emilia Romagna, ma lì Bonaccini - già al lavoro per candidarsi alla segreteria del Pd e quindi già alternativo a Letta - ha condotto la sua battaglia in autonomia.
Invece Letta - che appena arrivato al Nazareno ha commissariato i due partiti regionali di Puglia e Campania dilaniati dalle fronde interne e soprattutto dalle polemiche contro i governatori rais - caduto il governo Draghi se li è subito rimessi in braccio. Piegato ai loro pacchetti di voti e al loro volere, lasciandogli compilare le liste, e portandoseli appresso anche se non proprio affini alla sua linea.
Infatti se da un lato Michele Emiliano in tutta la campagna ha criticato la linea del segretario dicendo che bisognava allearsi con i 5 stelle - e Letta pur di avere il suo sostegno non si è vergognato di farsi vedere con chi ancora oggi contraria la Tap -, De Luca persino sul palco con Letta ha detto al segretario che non è "molto scoppiettante", mentre Giani puntava su un’alleanza con il terzo polo come in Toscana.
Alla fine neanche piegarsi allo strapotere dei cacicchi ha portato risultati a Letta: tutti i governatori Pd sono usciti sconfitti dalle urne, annientando il loro peso elettorale e facendo traballare le giunte regionali.
La sconfitta più clamorosa è in Campania, dove nel regno di Vincenzo De Luca, il più acerrimo nemico del reddito di cittadinanza, i 5 stelle sono primo partito ovunque. E i collegi maggioritari sono andati metà al movimento, metà al centrodestra, lasciando a bocca asciutta la coalizione del Pd. Nonostante oltre al figlio di De Luca fossero candidati anche i ministri Speranza e Franceschini.
Una sonora sconfitta anche nella rossa Toscana di Eugenio Giani, dove però il risultato dei grillini viene assottigliato dal successo di Italia Viva. Al Senato tre collegi sono andati al centrodestra e uno centrosinistra. Alla Camera 7 sono andati al centrodestra e 2 al centrosinistra. "La maggioranza in Regione è fondata sul rapporto fra il centro e la sinistra,io ho come vicepresidente Stefania Saccardi, e Stefano Scaramelli è vicepresidente del Consiglio regionale di Italia viva”, ha detto Giani provando a intestarsi anche il risultato del Terzo polo. Ma proprio ieri il vicepresidente Scaramelli ha presentato con l’opposizione una mozione contro la giunta.
Ancora più plateale la sconfitta in quella che doveva essere la Stalingrado d’Italia: in Puglia il centrodestra ha vinto 14 collegi su 15 lasciandone uno solo al movimento 5 stelle e nessuno al Pd di Emiliano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.