Sconfitte a raffica e numeri in ribasso: la barca giallorossa non si raddrizza

Le ultime rilevazioni dopo il flop umbro: Pd e M5s scendono, in crescita Lega e Fdi

Sconfitte a raffica e numeri in ribasso: la barca giallorossa non si raddrizza

Finché la barca va, lasciala andare, cantava Orietta Berti. E la barca dell'alleanza giallorossa andrà, nel mare in tempesta del varo della manovra. Ma senza remi, con Pd e Cinque stelle che il voto umbro conferma in caduta libera, con buona pace dell'aiutino in extremis di capitan Conte, la barca non ha chance di raddrizzarsi. Lo dimostrano le sconfitte che, elezione dopo le elezione, i due partiti hanno collezionato dalle Politiche del 2018. E lo certifica l'ultimo sondaggio della Ipsos di Nando Pagnoncelli per il Corriere della sera, che a una settimana dal voto in Umbria non lascia adito a dubbi: giù il Pd, che nelle intenzioni di voto scende al 17,2% (meno 2,3% rispetto al 26 settembre); giù i grillini, che in poche settimane e dopo il flop delle Regionali si attestano al 17,9% e perdono il 3,5%. Su la Lega di Salvini, che da sola praticamente li doppia volando al 34,3% (più 3,5%), lasciando entrambi sotto il 18%. Su Fdi, che vola al 9,8%. E stabile Forza Italia, che sostanzialmente tiene col 6,2%, percentuale analoga a quella che, sull'altro fronte, conquista la neonata Italia viva di Renzi. All'atto pratico, il distacco è più che evidente: 41,3% l'alleanza di governo giallorossa; 50,3% la maggioranza vera che è all'opposizione, la coalizione Lega-Fdi-Fi.

I numeri non cambiano cambiando sondaggio. Anche la supermedia di Youtrend certifica la crescita di Lega e Fdi, e la corrispondente caduta di Pd e M5s. Sale la Lega con il 32,8%, (aumento di 1,2 punti). Bene anche Fdi all'8,9% (+1,1) e pure Forza Italia con il 6,8% (+0,2). Male i partiti dell'alleanza di governo, con il Pd che perde 0,7 punti e scende al 18,9%. Fa ancora peggio M5s che perde un punto e mezzo, calando al 18%.

Altro che voto di rilevanza locale, come invano ha cercato di minimizzare il premier Conte ancora prima del flop sancito dalle urne. Gli effetti almeno nelle intenzioni di voto degli italiani ci sono eccome, anche se nonostante la foto di Narni Conte regge, visto che secondo Ipsos mantiene stabile il suo consenso al 48%. Ma la situazione per i giallorossi si complica guardando in prospettiva. E soprattutto guardando all'appuntamento sul quale Salvini si è già proiettato, all'indomani della vittoria umbra: le elezioni regionali del 26 gennaio, in un altro fortino rosso che ha tutta l'aria di essere pronto a cadere come l'Emilia Romagna. E forse Luigi Di Maio, che già dalla notte del crollo elettorale in Umbria ripete come un mantra: «Mai più alleanze, in Emilia da soli», dovrebbe ripensarci. Secondo un sondaggio elaborato da Mg Research per Affariitaliani.it in Emilia M5s vale tra l'8 e il 12% (valore centrale 10%). Il primo partito resta la Lega che ha una forbice tra 31 e il 35% (valore centrale 33%). La coalizione di centrodestra è al 46,5%.

Il Pd, che il capo grillino respinge come alleato, si piazza al secondo posto, con un 25-29% (valore centrale 27%) che sommato ai renziani e alle altre forze sparse di sinistra arriva circa al 37,5%. Insomma, correndo da solo M5s non ha alcuna chance. E rifiutando di allearsi col Pd toglie ogni chance anche ai dem. L'ex amico Matteo Salvini ringrazia.

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