Se i muscoli di Matteo smuovono l'ue

Se i muscoli di Matteo smuovono l'ue

Eppur si muove. Il cambio di marcia di Matteo Salvini, che ha imposto un giro di vite alle ondate dei profughi, con il dirottamento a Valencia dell'Aquarius, comincia a dare i primi risultati: anche da Strasburgo arriva ora qualche fumata bianca, sia pure solo a parole, in risposta ai messaggi lanciati dai gialloverdi. È il caso di Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, che, interpellato dal Giornale, si è dichiarato favorevole all'idea rilanciata dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, di creare in Africa centri di accoglienza per gli immigrati sotto l'egida della Ue. Questi centri - gli «hotspot» - dovrebbero aiutare tantissimi disperati prima di mettersi in viaggio e affrontare infinite odissee nel Mediterraneo. Il «numero uno» dell'europarlamento ha, in proposito, le idee chiare: «La proposta del ministro degli Esteri è giusta: era stata avanzata già da tempo (anche da Forza Italia) e adesso va rilanciata nel quadro di una strategia più ampia per risolvere l'emergenza immigrazione». Insomma, dopo tante promesse mai mantenute - a cominciare dai partner di seria A, Francia e Germania che anche stavolta, almeno in un primo momento, hanno continuato a fare la voce grossa -, forse è stato davvero utile mostrare i muscoli da parte nostra. I centri di accoglienza, al riguardo, potrebbero essere una prima risposta: l'Italia non sarà più sola. Questi centri sulle coste del Nordafrica con la bandiera blu a 12 stelle, se decolleranno davvero, avranno una doppia funzione: dare assistenza a tanti immigrati e magari convincere molti di loro a non tentare un'avventura spesso disperata in mano a trafficanti senza scrupoli, fornendo loro anche i mezzi per tornare indietro. Una mossa, quella di Salvini, che non era più rinviabile perché già da tempo l'opinione pubblica aveva chiesto di voltare pagina. Gli ultimi blocchi italiani avvennero, infatti, durante il quarto governo Berlusconi con i famosi «respingimenti», un termine che cadde poi in disuso. Non c'è proprio nulla di nuovo sotto il sole italiano: allora l'esecutivo guidato dal Cavaliere disse basta alla politica delle braccia aperte con gli immigrati mentre i nostri partner, come succede anche oggi, continuavano a lasciarci la patata bollente nonostante le tante promesse di collaborazione. Quella mossa restò isolata perché i successivi governi di sinistra hanno, invece, incancrenito ancor più la situazione e tutti i nodi sono ora venuti al pettine.

In questi anni, abbiamo continuato a criticare l'Ue per la sua politica economica capace di dividere il continente tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Ma la vera palla al piede di Bruxelles è stata proprio la gestione della bomba-immigrati: è soprattutto su questo fronte che si sono, davvero, create due Europe. Noi, tanto per cambiare, siamo sempre stati in serie B.

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