Se la Raggi si pulisce solo per Putin

Putin come il battello spazzino, dove passa tutto torna lindo, financo nella lercia Roma che ieri lo ha ospitato per una visita di Stato

Se la Raggi si pulisce solo per Putin

Putin come il battello spazzino, dove passa tutto torna lindo, financo nella lercia Roma che ieri lo ha ospitato per una visita di Stato. La sindaca Raggi ha fatto tirare a lucido il percorso presidenziale per fare bella figura con l'illustre ospite: via i cumuli di immondizia, raccolti i mozziconi, cestini dei rifiuti lindi, buche rattoppate alla meglio. L'ipocrisia della politica non risparmia i Cinque Stelle: i cittadini possono vivere tra rifiuti e disagi continui, ai potenti si preserva anche la sola vista. Nelle stesse ore in cui Putin ammirava una Roma splendente, sempre a Roma, l'ennesimo albero mai curato è rovinato addosso ai passanti ferendone un paio. È normale? Certo, perché di lì non era previsto il passaggio dello zar e mai ci erano passati prima Di Maio o Conte.

Tenere pulita una città, financo Roma, è quindi cosa possibile ma non è che per farlo possiamo invitare un potente della Terra al giorno. In confronto ad amministratori come la Raggi, i Benetton - messi in croce dai grillini per il crollo del ponte di Genova - sono gestori scrupolosi delle cose loro affidate. E non è vero - come si è dimostrato ieri - che mancano i soldi, siamo a corto di capacità ed è questa, non altre peraltro disdicevoli ma pur sempre risolvibili con le buone o con le cattive, la vera questione morale che sta infettando il Paese.
Mi chiedo: che razza di morale c'è nel pretendere la testa del privato che sbaglia e lasciare allegramente al suo posto una incapace «pubblico» come la Raggi che vessa quotidianamente i suoi cittadini e ha ridotto Roma a barzelletta planetaria? Perché la nuova proprietà dell'Ilva dovrebbe essere penalmente responsabile dei guai combinati dai predecessori mentre per la Raggi il pregresso è un nobile alibi per mascherare le sue mancanze?

Scriveva la Raggi nel 2016 - amministrazione Pd con sindaco Marino- sul suo Facebook: «Topi al Palatino, segno di un degrado intollerabile, ci meritiamo una città diversa, cambiamola insieme, liberiamola dalla vergogna».

Ora che tocca a lei ai topi si sono aggiunti gabbiani e cinghiali affamati, attratti in centro dai rifiuti a cielo aperto. Gente così non può farci quotidianamente la morale su tutto e distribuire pagelle di efficienza e affidabilità. Liberarcene al più presto non può più essere soltanto una speranza, è diventata una necessità impellente.

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