Tanto ormai a Roma da quando c'è lei, Virginia Raggi, siamo abituati a tutto: cinghiali che pascolano in città, macchine che sprofondano in voragini nella strada (cosa ci può fare lei poverina se sotto è tutto vuoto), monnezza ovunque, colonie di topi che hanno sostituito i gatti, cassonetti che navigano come battelli dopo dieci minuti di pioggia, l'arena di Nîmes scambiata per il Colosseo, la digitalizzazione per fare tutto online che non funziona mai (per qualsiasi pratica tu possa fare teoricamente online finisci per chiamare lo 060606 dove un operatore ti informa regolarmente che «il sito non funziona, si rechi presso i nostri uffici») se fosse un film si chiamerebbe Fantozza. Raggi è l'anti-Draghi, una ne pensa e cento ne sbaglia, è più facile schermare un'astronave dai raggi cosmici che la Capitale dalla Raggi.
Questa volta aveva pensato proprio a tutto però, si era impegnata, la Virgi, bisogna ammetterlo, nulla poteva andare storto, proprio nulla: il Lungo Tevere sotto l'Aventino pulitissimo come mai prima, fiori, piante, aiuole, tutto lindo e pinto e prontissime le autorità incluso Mattarella per inaugurare la targa dedicata a Carlo Azeglio Ciampi, cosa poteva andare storto, a Fantozza? Non si è aperto nessun buco, non c'erano cinghiali né topi, era una bellissima giornata di sole e dunque nessun rischio di allagamenti, ma la targa non è stata scoperta, mistero, suspense, che succede?
All'inizio hanno detto che la targa era scheggiata (e allora cosa l'hanno montata a fare?), poi anziché scoprire la targa si è scoperto che era perché all'ultimo si sono accorti di aver scritto Azelio anziché Azeglio. Proprio così, Azelio. Si capisce che la Virgi avrà verificato prima, magari consultandosi con Toninelli e Di Maio (o si scrive Di Maglio? devo controllare, e mi sa che pure la Raggi si chiama Virgigna, prego il Giornale di controllare, ora non ho tempo, mi sento raggizzato pure io). I quali avranno confermato che si dice Campidolio, e dunque sarà di sicuro Azelio.
A me sorprende non abbiamo scritto Azejo, pensando fosse mejo, ma ci sta pure che Virgigna potrebbe essere rieletta al Campidolio, anche perché i 5 Stelle oltre alla grammatica hanno rivoluzionato anche la matematica, come ci insegnò Di Maglio: il primo mandato non conta, è il mandato zero. Inoltre ho capito una cosa: Virgigna ha uno zoccolo duro nei tassisti, chi si muove in taxi come me lo sa bene, la difendono sempre. Non so cosa gli abbia regalato, quale favore abbia fatto alla categoria, ma proprio oggi ero in taxi quando alla radio davano la notizia della nuova gaffe e il tassista: «Azelio, Azeglio, mo' quanto la stanno a fa' lunga, ma li mortacci loro...».
In fondo Virgigna incarna la spirito della romanità pura, quella del ma che ce frega ma che ce mporta se l'oste al vino c'ha messo l'acqua. E quindi Colosseo o Arena di Nîmes, topi o gatti, Azelio o Azeglio o Azelio, sticazzi. D'altra parte, come diceva Massimo D'Azelio, fatta l'Itaglia bisogna fare gli itagliani. Figuriamoci i romani.
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