C'è lo zampino dell'ala grillina del governodietro lo sbarco dei 47 migranti a bordo della Sea Watch 3 a Lampedusa? Il sospetto viene dopo che - senza l'autorizzazione del Viminale - il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha ordinato che la nave della ong venisse sequestratata e le persone a bordo affidate alla questura per l'identificazione negli hotspot.
"I migranti non scendono dalla nave, non con il mio permesso", ha tuonato Matteo Salvini apprendendo in diretta da Giletti la notizia, "Sono pronto a denunciare per favoreggiamento dell'immigrazione chiunque sia disponibile a far sbarcare quegli immigrati irregolari da una nave fuorilegge. Questo vale anche per organi dello Stato. Se c'è qualche procuratore pronto a indagare Matteo Salvini che permette uno sbarco, vado fino in fondo. Se c'è qualche giudice che vuole fare il ministro si candidi. Altrimenti rispetti le indicazioni del ministro. Non scende nessuno". Poi, in una diretta Facebook, ha accusato: "Qualche altro membro del governo sapeva? Ha autorizzato? Vedremo. La Guardia costiera dipende dal ministero dei Traporti, la guardia di finanza dal ministero dell'Economia. Se nelle prossime ore ci saranno arresti, sequestro definitivo e messa fuori uso della nave, anche affondandola, allora bene. Altrimenti è stato solo un atto politico".
Dal canto suo Luigi Di Maio sembra stare dalla parte dei magistrati: "Non accetto da nessuno che si accusi il movimento sulla politica migratoria che l'M5S ha tenuto con rigore", ha detto il vicepremier grillino da Milano, "Non accetto che il ministro dell'Interno dice che se stanno sbarcando dalla Sea Watch è perché i ministri 5 Stelle hanno aperto i porti. La nave è stata sequestrata dalla magistratura e, quando c'è un sequestro, si fanno sbarcare obbligatoriamente le persone a bordo. Non accusi il M5S e legga le leggi dello Stato". Poco prima, a Che tempo che fa, aveva detto: "La soluzione è sempre la redistribuzione, le chiese valdesi di tutta Europa si sono dette disponibili a collaborare. Lavoriamo in questo senso, anche per evitare scontri anche con la magistratura, perché tutti questi scontri non fanno il bene del paese"
All'attacco di Salvini va pure Danilo Toninelli: "Porti chiusi a Sea Watch come a tutte le navi che non rispettano le convenzioni internazionali.", ha detto il ministro dei Trasporti, "Salvini, se ha qualcosa da dirmi, me la dica in faccia. Non parli a sproposito del sottoscritto in tv. È evidente che l'epilogo della vicenda è legato al sequestro della nave da parte della magistratura, non serve un esperto per capirlo.
Magari il ministro dell'Interno si informi prima di parlare. E trovi soluzioni vere sui rimpatri, non ancora avviati a distanza di un anno da quando, come titolare del Viminale, è il responsabile della sicurezza nazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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