Seicento a Lampedusa: hotspot di nuovo pieno. Altri naufragi di barchini partiti dal Nord Africa

L'accusa della Ong Resqship sui dispersi: "Razzismo delle frontiere europee"

Seicento a Lampedusa: hotspot di nuovo pieno. Altri naufragi di barchini partiti dal Nord Africa

Il tentativo di trasmigrazione dell'Africa in Italia continua. E il bilancio dei migranti morti in mare è sempre più nero. Sono 850 da inizio anno. Un numero destinato purtroppo ad aumentare con le partenze a raffica che si registrano dalla Libia e dalla Tunisia e le previsioni di un'estate di incessanti approdi sulle nostre coste. Anche il bilancio delle ultime ore è tragico, dal momento che si sono registrati due naufragi. In area Sar maltese venerdì sera un barchino con 38 migranti è affondato. In 37 sono stati soccorsi da tre pescherecci e poi è sopraggiunto il veliero Nadir della Ong tedesca Resqship a dare supporto. C'è un disperso. È un uomo del Burkina Faso, che viaggiava con il fratello. I superstiti, tra cui 7 donne, originari di Burkina Faso, Camerun, Costa d'Avorio, Guinea, Sudan e Isole Comore, sono stati trasbordati su una motovedetta della nostra guardia costiera e condotti a Lampedusa. Hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 23 di giovedì e di aver pagato 2mila dinari tunisini. La Nadir era reduce da un altro intervento. Aveva assistito 234 migranti che si trovavano su 6 imbarcazioni in difficoltà. Sul veliero tedesco sono saliti 3 migranti che necessitavano di cure mediche e che, successivamente, sono stati trasbordati su una motovedetta della guardia costiera italiana. Tre migranti sono dispersi, tra cui una mamma col suo bambino, mentre l'altro figlio, di 18 anni, è tra gli approdati a Lampedusa. La Resqship parla di responsabilità del «regime razzista delle frontiere europee» e sottolinea come «la situazione nel Mediterraneo è drammatica e il nostro equipaggio aggiunge è attualmente in continua attività». Soltanto poche ore prima di questo naufragio era morta una 20enne originaria della Guinea annegata dopo essere caduta in acqua da un barchino al largo di Lampedusa. Alla vista della motovedetta della guardia di finanza, i 47 passeggeri dell'imbarcazione si sono alzati per farsi notare e, a quel punto, il barchino si è sbilanciato e i migranti sono caduti in mare. I soccorritori sono riusciti a metterne in salvo 46 e a recuperare il corpo della donna che è stato portato nella camera mortuaria di Lampedusa per consentire al nipote, che è tra i superstiti, di poterle dare l'ultimo saluto.

Sempre venerdì, a Lampedusa è stato portato il cadavere di un uomo ripescato in mare in avanzato stato di decomposizione. Si suppone che sia uno dei 17 dispersi del doppio naufragio del 24 aprile. Notte impegnativa per i soccorritori quella tra venerdì e ieri a Lampedusa, dove in tutto (compresi i superstiti dei naufragi) sono arrivati 516 migranti che viaggiavano su 12 diverse imbarcazioni. Sono partiti da Zuwara, da Sfax e da Jebiniana (Tunisia). Il giorno prima ne erano sbarcati 247 su 7 barchini. Sono al momento ospiti dell'hotspot di contrada Imbriacola, dove ci sono 959 migranti, tra cui circa 200 minori non accompagnati, a fronte di una capienza di 380 posti. Non si fa in tempo a svuotare la struttura che nuovamente è piena. Da inizio anno sono arrivati 42.449 migranti, con dati del Viminale aggiornati a venerdì. Sono quattro volte quelli dell'anno precedente, quando erano approdati 11.

521 migranti. La prima nazionalità presente è quella della Costa d'Avorio che, con 6.600 persone, rappresenta il 16% degli sbarcati, segue la Guinea con 5.205 migranti, pari al 12% e i 4.423 egiziani sbarcati rappresentano il 10%.

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