Se Kiev vuole ribaltare le sorti della guerra deve alzare l'asticella. Il livello successivo è rappresentato da armi sempre più potenti, come gli Atacms, missili a lunga gittata in grado di colpire obiettivi a oltre 300 km. Ufficialmente dovrebbero riempire gli hub ucraini nei prossimi giorni, ma il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Sullivan ha confermato che il presidente Biden ne ha inviati segretamente un centinaio già a marzo. L'inquilino della Casa Bianca si era deciso ad approvare la spedizione dopo l'utilizzo russo di missili a lungo raggio in battaglia e contro infrastrutture civili. Gli Atacms (12 pezzi) hanno già colpito obiettivi nemici: è accaduto il 16 aprile, quando Kiev ha effettuato un attacco contro la base aerea di Dzhankoy, in Crimea, elemento confermato da alcuni resti rinvenuti. Il Cremlino non sembra scomporsi più di tanto e il portavoce Peskov ribadisce che «la Russia raggiungerà i suoi obiettivi. L'assistenza militare dimostra il diretto coinvolgimento Usa nel conflitto, e causerà ulteriori problemi all'Ucraina». Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa Kirby smorza l'entusiasmo di Zelensky (che ieri ha riunito i vertici militari): «Alcune armi nei magazzini in Polonia arriveranno nei prossimi giorni in Ucraina, per altre ci vorrà più tempo». Armi, dicono gli analisti, che consentiranno a Kiev di riprendere l'iniziativa, ma la preparazione di una controffensiva richiederà molto più tempo.
La lunga gittata degli Atacams potrebbe estendere il conflitto in Bielorussia, che tiene in caldo uomini e armi per l'alleato Putin in vista di un attacco su Kiev da Nord. Dalle parti di Minsk sono già stata schierate diverse decine di testate nucleari russe, secondo quanto annunciato ieri da Lukashenko. Il presidente bielorusso ha fatto sapere che 120mila soldati ucraini sono ammassati al confine e che «è alta la probabilità di provocazioni armate da parte di unità nemiche che potrebbero portare all'escalation. Se l'Ucraina non intende negoziare rischia di sparire». Putin attende sostegno da Pechino e Pyongyang, e il coinvolgimento di Cina e Corea del Nord è in cima all'agenda della visita del segretario di Stato Blinken a Pechino, dove a maggio arriverà anche il presidente russo. «Ho pianificato un incontro con Xi Jinping», ha rivelato lo zar di Mosca parlando al congresso degli industriali, dopo la visita del ministro della Difesa Shoigu a colloquio con l'omologo cinese Dong Jun. Una nave russa, l'Angara, è stata individuata da immagine satellitari britanniche in un porto cinese e sarebbe pronta a portare in Russia armi arrivate dalla Corea del Nord.
Intanto si assiste a una nuova resa dei conti all'Onu tra Usa e Russia, questa volta sulla questione delle armi nucleari nello spazio. Mosca infatti ha posto il veto a una risoluzione elaborata dagli Usa che invitava i Paesi a prevenire la corsa agli armamenti. La mossa degli americani era arrivata dopo aver accusato Mosca di sviluppare un'arma nucleare anti-satellite da inviare nello spazio.
Sul campo c'è apprensione per un attacco russo a Yavoriv (Leopoli) che ha provocato 2 vittime. L'area interessata si trova a ridosso della linea ferroviaria che dovrebbe trasportare le armi Usa dalla Polonia a Kiev.
Bombardate anche le stazioni di Balaklia (Kharkiv) e di Udachne (Donetsk), 4 le vittime. A Babakh-Tarama (Zaporizhzhia) gli ucraini hanno distrutto una base militare russa. A Tokmak un attacco di Kiev ha provocato la morte di 3 civili.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.