Gli sgravi fiscali fanno volare le assunzioni

Grazie agli sconti sui contributi nei primi due mesi dell'anno i nuovi contratti a tempo indeterminato sono stati 275mila

RomaGiuliano Poletti aveva previsto che le misure contenute nella legge di Stabilità, prima ancora del Jobs Act, avrebbero prodotto 150mila assunzioni. Si era sbagliato il ministro del Lavoro. Per difetto.

Tito Boeri, presidente dell'Inps, ha annunciato che nei primi venti giorni di febbraio sono state 76mila le imprese che hanno fatto domanda all'istituto previdenziale per utilizzare gli strumenti di decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato: così come previsto dalla legge di Stabilità.

Boeri ha stimato che le persone assunte in funzione del nuovo meccanismo di decontribuzione potrebbero essere molte di più. Tant'è che i consulenti del lavoro hanno annunciato che i neo assunti dei primi due mesi dell'anno sono stati 276mila, grazie al consistente taglio dei contributi Inps.

Non solo. Sempre con la Stabilità il governo ha anche introdotto uno sconto fiscale di 8mila euro per ogni neo-assunto. Ne consegue che si tratta di persone il cui reddito personale è compreso fra i 15 e i 20mila euro all'anno: il limite massimo per poter ricevere il bonus da «80 euro» di Renzi.

La forte accelerazione nelle assunzioni nei primi venti giorni di febbraio (la circolare del ministero del Lavoro che regola la decontribuzione è dell'1 febbraio) è determinata dal fatto che molte imprese erano convinte che l'agevolazione fiscale fosse «a capienza». Vale a dire, concessa solo a fronte di uno stanziamento «a esaurimento». Per questo, molte imprese hanno accelerato le assunzioni: da qui, il dato Inps.

In realtà, gli 8mila euro di sconti fiscali (validi per tre anni) non sono «a capienza». Ma possono essere attivati solo dalle aziende che assumono nel 2015, salvo interventi del governo con la prossima legge di Stabilità per estendere i benefici anche negli anni futuri.

Poletti ha raccontato un aneddoto. Un ragazzino di un bar ha voluto fare un selfie con lui. Dopo due contratti a tempo determinato - ha detto il ministro - ne ha ottenuto uno a tempo indeterminato. «E per queste ragioni si è voluto fare un selfie . Sono banalità - ha commentato - ma questo è il clima».

A rovinare il clima, ci ha pensato Enrico Zanetti. Il sottosegretario all'Economia (e leader di quel che resta di Scelta civica) ha chiesto a gran voce l'estensione del Jobs Act anche ai dipendenti pubblici. «Non ci possono essere figli e figliastri», ha detto.

L'annuncio di Boeri sulle nuove assunzioni fotografate dall'Inps è arrivato a margine della firma dell'intesa sulla rappresentanza sindacale fra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e lo stesso istituto previdenziale. Un primo passo destinato «pesare» sui sindacati visto che è prevista la certificazione degli iscritti da parte dell'Inps.

«Ad aprile partiranno le prime rilevazioni - ha annunciato Boeri - e a maggio pubblicheremo i dati». Nel fine settimana passato il governo aveva fatto filtrare l'intenzione di varare una legge sulla rappresentanza sindacale. «Forse non sarà necessaria», ha commentato il presidente dell'Inps. «Soprattutto se le parti saranno in grado di autoregolamentarsi e colmare così il vuoto creato dalla mancata applicazione della seconda parte dell'articolo 39 della Costituzione». Anche Poletti è orientato ad allontanare nel tempo una legge sulla rappresentanza sindacale.

«Non c'è ancora nessuna decisione in materia», ha osservato il ministro del Lavoro. «Di certo non è un tema presenta nella legge delega. Prima dobbiamo completare i decreti delegati, poi anche temi come la rappresentanza possono essere messi sul tavolo».

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