Troppo impegnati a evocare la libertà di stampa (di cui ci si ricorda solo quando fa comodo) sul caso dossieraggio, i benpensanti dimenticano di ricordare la libertà di espressione e non spendono una parola per le crescenti interruzioni di eventi e comportamenti censori.
Solo negli ultimi giorni sono avvenuti due fatti, uno a Firenze e uno a Roma, che testimoniano il clima di intolleranza sempre più diffuso nei confronti delle idee non conformi a una certa linea di pensiero.
Mercoledì sera a Firenze all'ex cinema Odeon la presentazione del libro dedicato a Golda Meir, la prima donna a diventare primo ministro di Israele, è stata interrotta da un gruppo di manifestanti pro Palestina che hanno fatto irruzione nella sala al grido di «free Palestine».
I relatori e gli ospiti dell'evento sono stati costretti a concludere in fretta uscendo da una porta laterale onde evitare il rischio di tensioni. Come ha affermato l'autrice del libro Elisabetta Fiorito: «È inconcepibile che una persona come Golda possa essere divisiva, una premier che si è battuta contro il terrorismo e che ha sempre cercato il dialogo con i leader arabi, in primis Sadat».
Molto più netto il commento di Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia: «Ormai siamo alla notte dei cristalli. Ai libri che non si possono presentare. Quello che è successo oggi alla libreria Odeon a Firenze rasenta la follia. I manifestanti guidati da due influencer, hanno costretto i presenti a uscire come topi. È indecoroso quello che sta succedendo a Firenze, presunto luogo di cultura. Queste influencer neppure sanno chi sia stata Golda Meir e i valori che ha incarnato. Una sola parola: vergogna».
Dal 7 ottobre in avanti sono stati numerosi i tentativi di interrompere presentazioni di libri di autori israeliani, solo poche settimane fa a Roma un gruppo di manifestanti pro Palestina ha contestato la presentazione dell'ultima pubblicazione di Fiamma Nirenstein «7 ottobre 2023» chiedendo di boicottare l'evento.
Non è andata meglio al ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara finito nel mirino di uno sparuto gruppo di contestatori durante la presentazione del suo libro «La scuola dei talenti» a Roma con il vicepremier Matteo Salvini. In una sala affollatissima con oltre duecento persone intente ad ascoltare la presentazione c'è chi ha cercato di interrompere l'evento con urla e megafoni.
Il ministro Valditara ha giustamente liquidato le polemiche come «propaganda» ma la volontà di boicottare le presentazioni di libri di autori o temi ritenuti «non graditi» è sempre più diffusa. Nel suo caso si è trattato di una studentessa della Rete Degli Studenti Medi ma in altre occasioni si è assistito a contestazioni ben più violente che hanno reso impossibile lo svolgimento dell'evento.
In varie occasioni si è evitato il peggio grazie alla presenza delle forze dell'ordine ma già il fatto di realizzare la presentazione di un libro con una massiccia presenza di polizia testimonia un clima tutt'altro che rispettoso della libertà di espressione che al contrario viene sempre tirata in ballo purché le idee espresse siano gradite, altrimenti tutto è concesso, anche censurare i libri.
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