Matteo Renzi ha presentato Il Mostro, l'ultima opera libraria dell'ex presidente del Consiglio che è edita da Piemme, presso la Camera dei deputati. "Noi - ha argomentato sin da subito - diciamo che questo libro andava scritto perché rimanesse agli atti quello che è accaduto negli ultimi 10 anni. Quello che è successo non ha precedenti".
Sono stati molti gli accenti posti sul tema della Giustizia: "Bisogna far fare carriera ai magistrati se sono bravi, ma siccome le correnti contano" - ha detto il leader d'Italia Viva - per la carriera può servire "appartenere alla corrente giusta".
L'inchiesta Open, secondo l'ex premier, ha avuto come effetto quello di bloccare "la crescita d'Iv", mentre sulla riforma del Csm targata ministro Marta Cartabia i toni sono stati quelli consueti, con una considerazione anche relativa all'imminente referendum: "Ho firmato i referendum e voterò a favore, ma non sono ottimista sul fatto che arrivaremo al quorum, è una ipotesi complicata. Quanto alla riforma, quella di Bonafede era dannosa, quella Cartabia è inutile. O diamo responsabilità vera a chi sbaglia e eliminiamo le appartenenze di corrente per fare carriera o la giustizia non migliorerà mai", ha osservato, così come ripercorso dall'Ansa.
Caso Open che è stato sollevato dalla procura di Firenze. Quella su cui Renzi ha detto anche quanto segue, citando una vicenda specifica: "Se fossi il capo della procura di Firenze non dormirei non tanto per il mio caso ma perché ho sottovalutato un appello dei Carabinieri su un individuo considerato pericoloso che poi ha ucciso".
Rispetto al cosiddetto "metodo Palamara", il leader d'Iv ha tirato altre bordate: "Ci ho scherzato con Palamara, che non conoscevo e con cui non avevo grandi rapporti: qualcuno ha pensato di farlo diventare capro espiatorio di un sistema che tutti utilizzavano, sono testimone del fatto che era utilizzato da tutte le correnti. Chi dice no mente sapendo di mentire", ha annotato, così come riportato dall'Adnkronos. E sullo scontro con Ermini ha aggiunto: "Non ne lascio più passare nemmeno mezza, non temo le querele del vice presidente del CSM, non temo nulla".
Poi, ancora in relazione ad Ermini (che ha annunciato querela), un'ulteriore stoccata: "Il vicepresidente del Csm è un pubblico ufficiale che riceve una prova del reato e la distrugge. Ci sono cose che si insegnano al primo anno di serie tv su Netflix. Non si distrugge il corpo del reato, la prova, è semplice".
C'è stato anche spazio per i temi prettamente politici. L'ex presidente del Consiglio ha ribadito la collocazione politica all'interno di uno spazio alternativo tanto a quelli che continua a definire "populisti" quanto ai "sovranisti".
Sul MoVimento 5 Stelle, Renzi non si è detto sicuro della sopravvivenza dei grillini sino alle prossime politiche, che dovrebbero svolgersi a maggio del 2023: "Mi pare che la leadership di Conte sia leggermente messa in discussione dal fatto che non hanno una linea. I grillini chi sono? Avevano una grande forza quando erano contro il sistema", ha fatto presente.
L'auspicio per Iv, nel futuro, riguarda anche le percentuali: "Quanto a noi, tutto si muove
velocemente. Prevedo che si voterà a maggio del 2023 e noi abbiamo un ampio spazio politico. Penso che possiamo arrivare a un 10%: abbiamo dato le carte con il 4, figuriamoci con il 5% e molto di più", ha chiosato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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