Se lo scorso fine settimana l'allarme immigrazione era arrivato in modo blando nelle stanze del potere romano, dopo gli ultimi tre giorni di sbarchi incessanti, oltre alle sirene delle Capitanerie di porto del Sud Italia, si sono fatti incandescenti anche i telefoni di Palazzo Chigi e del Viminale. Matteo Salvini ha tempestato di messaggi il cellulare della titolare del ministero dell'Interno, Luciana Lamorgese. E, mentre ieri si parlava di "spirito collaborativo" per elaborare insieme "un piano di interventi per evitare una escalation degli arrivi", oggi il leader della Lega è stato sin troppo chiaro: "Con Lamorgese ci siamo messaggiati ieri però se si aspetta la solidarietà europea penso che vada a finire come i vaccini, cioè nel nulla".
Ieri mattina, prima ancora che si intensificasse l'approdo dei barconi lungo le coste siciliane, si contavano poco meno di 12mila clandestini arrivati dall'inizio dell'anno. Un numero monstre che è andato a peggiorare di ora in ora. Soltanto a Lampedusa, nelle ultime ventiquattr'ore, ne sono arrivati oltre duemila. Tutti stipati in un centro di accoglienza che dovrebbe contenerne duecento. "Gli assembramenti - ha denunciato Domenico Pianese, segretario generale del Coisp - sono inevitabili, a scapito della sicurezza degli agenti di Polizia e degli stessi migranti". Sono cifre e scene che ricordano la drammatica gestione targata Partito democratico che, prima della "cura Salvini" al ministero dell'Interno, aveva spalancato le porte a decine di migliaia di irregolari. "Non do promozioni o bocciature", ha detto il leader del Carroccio durante un punto stampa a Milano. Il tono è di chi non è disposto a concedere oltre. "Volere è potere - ha poi incalzato - io, venerdì prossimo, sarò a Catania in un'aula di tribunale per rispondere di quello che ho fatto e ne vado fiero".
Dati alla mano, dal primo gennaio a oggi, sulle coste italiane è sbarcato il triplo degli immigrati dello scorso anno quando ne erano arrivati "solo" 4.184. Secondo l'ultimo report del Viminale (non del tutto aggiornato perché fermo alle 8 di questa mattina), dei 3.881 arrivi di questi primi dieci giorni di maggio più della metà (2.146) si sono concentrati nell'ultimo fine settimana. Esattamente il doppio di quelli che sbarcarono in tutto il mese di maggio quando era ministro dell'Interno Salvini. Per questo ora il leader della Lega si è detto indisposto a tollerare oltre e con la Lamorgese ha convenuto che occorre fare al più presto il punto insieme al premier Mario Draghi. "Chiederemo che l'Italia si comporti come si comportano la Spagna, la Grecia e la Francia", ha spiegato l'ex ministro anticipando le richieste che farà al capo del governo. "In nessun altro Paese ci sono i numeri, le dimensioni e i problemi che abbiamo in Italia - ha argomentato - gli altri Paesi non stanno aspettando l'Europa, ma stanno difendendo i loro territori per conto loro con pieno diritto".
Se a Draghi Salvini chiederà la difesa del territorio italiano senza aspettare Bruxelles, che finora non ha mosso un dito per fermare l'emergenza, da quei burocrati (ora più che mai) pretende maggiore rispetto nei confronti del nostro Paese. Anche, e soprattutto, sul fronte della gestione dell'immigrazione clandestina. "Non possiamo invitare i turisti da mezzo mondo su un'isola che ogni giorno vede migliaia di sbarchi - ha quindi chiosato - non è serio".
A far pressione sul governo non c'è soltanto la Lega, ma anche Fratelli d'Italia.
"Siamo di fronte ad un'invasione che può diventare incontrollabile", ha commentato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, preoccupato che si replichi il quinquennio nero iniziato con Mare Nostrum. "Ora - ha fatto notare - sarebbe ancora più grave con una pandemia in corso e una crisi economica che non ammette superficialità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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