Social oscurati e il discorso di Carlo: spunta il piano sulla morte di Elisabetta

Rivelati altri dettagli del protocollo "London Bridge": bandiere a mezz'asta entro 10 minuti dal decesso, il figlio re la sera stessa

Social oscurati e il discorso di Carlo: spunta il piano sulla morte di Elisabetta

Si chiama operazione «London Bridge» ed è il piano segreto (almeno fino a ieri) che il governo britannico la Buckingham Palace hanno studiato per il giorno a cui nessun suddito vuole pensare ma che pure prima o poi arriverà: la morte di Elisabetta II, che gode sì di magnifica salute ma ha pur sempre 95 anni, quattro mesi e quattordici giorni.

Il provvedimento che colpisce di più, tra quelli contenuti nel dossier su cui ha messo le manio il sito politico.ue, per il suo carattere «modernista», è il black out dei social media pubblici. Secondo i documenti classificati di «London Bridge» il sito di Buckingham Palace sarà sostituito da una pagina nera con una breve dichiarazione in cui si conferma la morte della sovrana e sul sito del governo e su tutte le pagine social gov.uk comparirtà solo un banner nero. Saranno pubblicati soltanto contenuti di estrema urgenza. Sarà vietato anche il retweet. I media saranno avvertiti da un flash secco.

Una sostanziosa parte delle istruzioni riguardano il funerale della regina, che presumibilmente avrà un seguito planetario. Ebbene, la bara della sovrana sarà portata in processione da Buckingham Palace al Palazzo di Westminster, dove sarà esposta al pubblico per ventitré ore al giorno per tre giorni consecutivi. Le visite saranno organizzate per fasce orarie e ci saranno biglietti per i vip. I funerali di stato si terranno dieci giorni dopo la morte, in un giorno comunque non festivo. I parlamenti nazionali e locali saranno sospesi e il Paese osserverà due minuti di silenzio.

Altro punto importante del dossier, l'operazione «Spring Tide», che regolerà le modalità dell'ascesa al trono di Charles, figlio di Elisabetta, il quale a 73 anni suonati è già il più anziano erede al trono della storia della corona britannica. Il discorso alla nazione del nuovo sovrano sarà trasmesso alle sei del pomeriggio del giorno della morte, dopo una udienza con il primo ministro, che sarà avvertito della morte della regina da una telefonata nel corso della quale un funzionario pronuncerà la frase in codice «London Bridge is Down» (il Ponte di Londra è crollato). Charles prima dei funerali sarà impegnato in un tour del Paese.

Il giorno della morte sarà chiamato, nelle comunicazioni interne agli apparati dello stato «D-Day» e, a seguire, i giorni successivi fino al funerale, «D+1», «D+2» e così via. Le mail ufficiali inviate lungo la catena gerarchica della burocrazia avranno testi predeterminati, come «siamo appena stati informati della morte di Sua Maestà» ed «è richiesta discrezione».

I documenti riportano le preoccupazioni del Foreign Office su come organizzare l'afflusso di visitatori dall'estero mentre il dicastero dei Trasporti dovrà gestire la situazione a Londra e il ministero dell'Interno il potenziale allarme terrorismo.

Una delle curiosità dei documenti contenuti nel dossier «London Bridge» è costituita dalle preoccupazioni di Downing Street a proposito della necessità di mettere a mezz'asta la bandiera britannica nella sede del governo: un eventuale piccolo ritardo (Downing Street ritiene che il tempo massimo sia di dieci minuti) potrebbe scatenare un'ondata di rabbia da parte della cittadinanza. La cosa sta talmente a cuore al governo di Londra che è ancora in piedi l'ipotesi di affidare la spinosa faccenda a un appaltatore esterno.

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