Social ripuliti a prova di nomina: ecco la tattica dei cerca-poltrona

I tanti in cerca di una nomina governativa ripuliscono i profili social in attesa della decisione ufficiale di Draghi. Nel mirino: post, like e commenti anti-euro che pregiudicano una "poltrona" di peso

Social ripuliti a prova di nomina: ecco la tattica dei cerca-poltrona

Il programma è top secret e i nomi ancora non trapelano. Ma i sedicenti papabili per un incarico governativo si portano avanti. E l'operazione "presentabili" parte dai social. L'obiettivo è ripulire i propri profili da scivolate imbarazzanti, confezionando un cv consono all'"alto profilo" richiesto al futuro governo Draghi I. "Bene. Allora, tanto per cominciare, - rivela al Corriere della Sera una fonte da anni cinghia di trasmissione tra partiti e istituzioni - sappia che è in corso la più certosina campagna di auto-pulizia dei social network che si sia mai vista, quantomeno in Italia. Via i like dai siti euroscettici, via i meme divertenti sulle mille lire rimpiante a discapito dell'euro maligno, via le esaltazioni di Trump, Putin, Orbán, Le Pen...".

La carica dei cerca-poltrona è vasta e variegata quanto la pletora di incarichi saltati da spartirsi. Dall'aspirante capo ufficio stampa all'aspirante portavoce, da quello che punta diretto a Palazzo Chigi a gli accademici di turno che puntano in alto, a un incarico da ministro o sottosegretario, ma va bene anche portaborse e chi, invece, si accontenterebbe anche di fare le fotocopie in un ministero qualunque. Tutto va bene, basta esserci. Insomma, un centinaio di potenziali auto-candidati a giocare un ruolo, anche piccolo, nella partita governativa trainata da Super Mario.

E l'operazione "ripulitura" non può che partire dalla rimozione di ogni like, post, commento in odore di anti-euro che infesta i propri profili social. Poi, basta sostituirli con lodi sperticate di multilateralismo, atlantismo e dichiarazioni di fedeltà alla moneta unica, sbandierando competenze in materie economiche e finanziarie. E il gioco è fatto: "puliti" il giusto, "competenti" abbastanza per ambire a una poltrona di "alto profilo". "Questo governo - continua la fonte - ha un solo punto fermo: l'europeismo. Quindi, se la tua ambizione è lavorarci dentro, a qualunque titolo, meglio evitare che qualcuno, a incarico ottenuto, ripubblichi un post in cui due anni fa inneggiavi al cigno nero di Paolo Savona, all'uscita dall'euro, a Trump o a Putin, giusto? Ecco, chi si candida e si trova in questa condizione di partenza, in queste ore, cancella tutto...".

Ma i sedicenti candidati non si limitano a depurare i propri account dalle scorie sovraniste. La fase due della tattica, giura la fonte, consiste nel bombardare con i propri cv resi "presentabili" le caselle di posta elettronica degli ipotetici "amici" del premier incaricato.

Da Giancarlo Magalli che ci è andato a scuola al politologo Gianfranco Pasquino che ci ha giocato una volta a calcio, fino a funzionari del Quirinale qualunque che l'hanno incrociato per un istante. La tattica dei cerca-poltrona non guarda in faccia a nessuno. Non importa, basta provarci. Per esserci.

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