Sommersi dai consigli non richiesti

Basta, lasciate stare il Partito democratico: ha perso clamorosamente le elezioni, ogni giorno viene preso in giro da Giuseppe Conte, rischia di essere sbriciolato dal peso della concorrenza alla sua destra e alla sua sinistra

Sommersi dai consigli non richiesti

Basta, lasciate stare il Partito democratico: ha perso clamorosamente le elezioni, ogni giorno viene preso in giro da Giuseppe Conte, rischia di essere sbriciolato dal peso della concorrenza alla sua destra e alla sua sinistra. Adesso, deve anche sopravvivere allo stillicidio di consigli non richiesti. Il segretario Enrico Letta, comprensibilmente, è andato in tilt. Dopo aver predicato per mesi la fedeltà assoluta alla Nato, si è presentato alla manifestazione dei pacifisti che riconoscono, almeno in parte, le ragioni di Putin e disconoscono, almeno in parte, quelle dell'occidente. Letta è stato contestato e si è sentito dare del «fascista». D'altronde un certo spaesamento colpirebbe tutti. Ogni giorno, tre o quattro editorialisti si svegliano e vergano un commento per spronare il Partito democratico. C'è il verde che consiglia di ripartire dall'ambiente e dalle energie rinnovabili, anche se fossero economicamente insostenibili. C'è l'ex sessantottino che consiglia di ripartire dalla difesa delle navi Ong, anche se violassero le leggi. C'è il pensatore arcobaleno che consiglia di ripartire dalla difesa dei diritti civili, anche se non sono in discussione. C'è il comunista che consiglia di ripartire dall'antifascismo, anche in assenza di fascismo. C'è il ripetente che vuole l'uguaglianza per combattere il pernicioso merito scolastico, anche se il merito è democratico, perché non dipende dal censo. C'è lo statalista che vuole nazionalizzare qualunque cosa, anche se i risultati del passato lo sconsigliano. C'è il para-grillino a cui non basta il reddito di cittadinanza, vuole anche tassare l'aria che respiriamo. Insomma, questa è crudeltà. Se il Partito democratico, e i suoi alleati, ammesso ne abbia ancora, seguissero davvero questi consigli, sparirebbero dalla competizione politica. Infatti, i temi citati sono proprio quelli sui quali ha insistito la campagna elettorale di Enrico Letta, con brillanti risultati (per il centrodestra, che ha stravinto). La lezione non è servita. Sembra impossibile immaginare una sinistra che si occupi di lavoro, bollette, imprenditoria, partite Iva, concorrenza, giustizia, immigrazione e legalità.

Una sinistra capace di incalzare la destra, che ne ha tanto bisogno, su problemi pressanti e poi si caratterizzi come meglio crede su quelli citati, comunque importanti. Niente, siamo ancora alla parodia dell'antifascismo.

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