Le notizie arrivate dalla Spagna sul fronte immigrazione hanno avuto immediata eco politica anche in Italia. L'afflusso massiccio di migranti a Ceuta, in particolare, ha comportato un'importante risposta da parte del governo di Madrid. E adesso anche nel nostro Paese, alle prese da giorni con l'impennata di sbarchi, ci si chiede se quello spagnolo possa rappresentare un importante precedente.
Cosa sta accadendo in Spagna
In poco meno di 48 ore nella città di Ceuta sono stati più di 6.000 i migranti che sono riusciti ad oltrepassare il confine. Si tratta di una frontiera terrestre tra Africa e Ue: Ceuta è infatti un'enclave spagnola in territorio marocchino.
I migranti che scavalcano le recinzioni oppure aggirano via mare il confine, approdano a tutti gli effetti in territorio comunitario. Da mesi la situazione risultava tranquilla. Questo sia per il rafforzamento delle frontiere e sia perché la Spagna ha sempre attuato misure dure per prevenire l'immigrazione. Madrid ad esempio ha fatto più volte ricorso ai respingimenti, forte anche di una sentenza del tribunale di Strasburgo che nel settembre 2020 ha legittimato la polizia spagnola ad intervenire con questa misura.
Da lunedì notte la situazione è rapidamente deteriorata ed è andata fuori controllo. A bordo di piccoli gommoni partiti dalle adiacenti spiagge marocchine oppure pressando lungo i confini terrestri, interi gruppi sono riusciti ad entrare a Ceuta e quindi in territorio spagnolo.
Madrid vuole cercare da subito di porre un freno a questa improvvisa ondata. I ministeri di Difesa e Interno hanno autorizzato l'invio dell'esercito. I militari coadiuveranno la Polizia sia nel pattugliare il confine che le strade del centro di Ceuta. Il premier socialista Pedro Sanchez ha fiutato la difficoltà in cui potrebbe incappare in caso di ulteriori crisi migratorie. Da qui la mossa di blindare il più possibile le linee di frontiera con il Marocco.
Le reazioni in Italia
Il governo spagnolo di centrosinistra sta quindi provando ad evitare nuove ondate di migranti. E adesso c'è chi si chiede se è possibile attuare le stesse strategie anche in Italia: “La Spagna (con un governo di sinistra) schiera l’Esercito ai confini per bloccare gli ingressi illegali. Aspettiamo notizie dal Viminale”, ha scritto Matteo Salvini su Twitter nelle scorse ore.
La Spagna (con un governo di sinistra) schiera l’Esercito ai confini per bloccare gli ingressi illegali. Aspettiamo notizie dal Viminale...
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 18, 2021
Un chiaro riferimento all'attuale situazione italiana, contrassegnata da importanti flussi migratori soprattutto a Lampedusa. Qui nei giorni scorsi nel giro di 24 ore sono arrivate più di 2.000 persone, con decine di barconi soccorsi e fatti sbarcare sull'Isola delle Pelagie.
Il segretario del carroccio già da giorni incalza il governo. Il primo maggio ha infatti scritto una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi dove è stata ribadita la necessità di intervenire sul fronte immigrazione. In altre occasioni, come nei momenti immediatamente successivi alla sentenza che ha decretato la sua archiviazione nell'ambito del caso Gregoretti, ha rivendicato il suo operato quando era seduto al Viminale: “Gli sbarchi erano diminuiti – si legge in una delle sue dichiarazioni – Volere è potere”.
Il commento di Salvini sulla situazione spagnola è arrivata in una fase delicata per il governo Draghi proprio sul fronte immigrazione. Il presidente del consiglio deve cercare di far coincidere le posizioni di Lega e Pd, con quest'ultimo partito molto vicino alle istanze delle Ong, così come deve convincere l'Europa, per adesso assente, sui ricollocamenti.
Il caso spagnolo potrebbe rappresentare un precedente, almeno secondo Salvini e buona parte del centrodestra: se a Madrid il governo socialista ha usato l'esercito, è l'idea che sta rimbalzando nelle stanze degli esponenti del carroccio, allora anche il governo Draghi può fare lo stesso.
Ad intervenire nel centrodestra è stata anche la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini: "La Sea Eye 4, nave tedesca, si sta dirigendo verso acque italiane con a bordo oltre 400 migranti soccorsi al largo della Libia, dopo che la richiesta di porto sicuro è stata respinta da Malta - si legge in una nota - La Commissione europea chiede ai Paesi membri di aiutare l’Italia con i ricollocamenti, ma la solidarietà sarà come sempre del tutto irrisoria. Salvare vite è un dovere inderogabile, ma il diritto del mare non può valere sempre e solo per noi.
Dopo le migliaia di ingressi di ieri, il governo socialista spagnolo ha schierato l’esercito a Ceuta per respingere i migranti irregolari e ha già iniziato i rimpatri in Marocco con l’assenso dell’Europa e il silenzio della sinistra italiana. Ciò che vale per la Spagna deve valere anche per noi: non è con l’accoglienza indiscriminata che si ferma il traffico di esseri umani: bisogna fermare le partenze, dal Marocco come dalla Libia e dalla Tunisia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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