Un epilogo a tinte scurissime, dopo un climax drammatico consumatosi tutto in poche ore: gli spari alla festa in centro storico, il ferimento di alcuni ragazzi, la denuncia e il suicidio. E quella che a Padova era cominciata come storia di ordinaria intolleranza si è conclusa come storia di disperazione e solitudine.
Comincia tutto la sera di venerdì: è la mezzanotte quando una ventina di ragazzi sta festeggiando la laurea di un amico in terrazza. C'è musica. I giovani, tutti tra i 21 e i 26 anni, ridono e parlano tra loro. E nel momento in cui comincia la tradizionale lettura del papiro del neolaureato esplode il panico. Prima un colpo secco, poi le urla e il corri-corri generale, qualcuno nota del sangue a terra e il papiro è forato. Tre studenti sono feriti in modo lieve alle braccia. Dopo pochi attimi è chiaro che qualcuno, da qualche parte nella casa di fronte, ha sparato. Ad esplodere i colpi è un 75enne, che abita proprio nel palazzo di fronte. Lui, già noto alle forze dell'ordine per aver in passato espresso profondo dissenso nei confronti di rumori e schiamazzi provenienti dalle abitazioni vicine, all'arrivo dei militari ammette tutto. «Sono stato io», dice l'anziano - che poi racconta di aver agito in quel modo perché irritato dallo schiamazzo dei festeggiamenti oltre la mezzanotte. I carabinieri trovano il fucile ancora appoggiato sul tavolino e vicino diverse cartucce, alcune esplose proprio verso la casa a una quarantina di metri di distanza. Scatta subito la denuncia per esplosione pericolosa, detenzione illegale di armi, per le munizioni, omessa custodia dell'arma e lesioni.
La vicenda sembrava finita dopo poche ore, con un gesto aggressivo e preoccupante, un pericolo scampato e la condanna generale dell'episodio da parte della comunità. E invece in via Cristofori accade qualcosa di altrettanto clamoroso: l'anziano decide di togliersi la vita lanciandosi proprio da quello stesso terrazzo dal quale dove poche ore prima aveva fatto fuoco contro dei ragazzi rischiando di ucciderli. Muore sul colpo, dopo un volo di diversi metri. Una tragedia che si consuma nel modo più inaspettato.
Durante i rilievi in casa la polizia scientifica, intervenuta insieme alla Mobile e alle volanti della questura di Padova, trova anche un biglietto scritto dal 75enne per i familiari, sul cui contenuto gli investigatori mantengono uno stretto riserbo. Intanto trapela che sull'intera vicenda dall'aggressione al suicidio - la Procura aprirà un fascicolo di indagine. Ma sul caso è intervenuta ieri anche la rettrice dell'Università di Padova, città tradizionalmente legata al mondo accademico e affollata da decine di migliaia di studenti.
«Sono rimasta allibita nell'apprendere la notizia degli spari verso studentesse e studenti che stavano festeggiando uno dei giorni più belli della loro vita ha riferito Daniela Mapelli - Solo per un caso fortunato l'atto sconsiderato non ha causato conseguenze ben più gravi. Esprimo a nome mio e di tutta la comunità accademica la vicinanza a studentesse e studenti coinvolti, oltre che sgomento e profonda tristezza per il drammatico epilogo della vicenda».
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