Forte dei Marmi (Luca) I tempi delle ampie spiagge versiliesi raccontate da Susanna Agnelli in «Vestivamo alla marinara» e le trasferte della Milano bene sul litorale che ha come cuore pulsante Forte dei Marmi rischiano di diventare, in un futuro più o meno prossimo, un lontano ricordo. L'erosione costiera sta infatti minacciando l'arenile che da Ronchi, località turistica in provincia di Massa, si espande verso la Versilia.
Il dito viene puntato contro il Porto del marmo di Carrara. Dopo l'allungamento, alcuni anni fa, della diga foranea, i sedimenti del fiume Magra, più a nord, che alimentavano la spiaggia, non arrivano più in quella zona. Così una ventina di stabilimenti balneari già vedono drasticamente ridotto l'arenile, con danni economici inenarrabili.
Uno dei bagni interessati è l'Europa, gestito da Maura Ceccarelli e dal marito Rolando Santini. Da 15 anni sono proprietari della struttura balneare di Ronchi. Nel giro di pochi anni l'erosione costiera si è mangiata due terzi del tratto di spiaggia situato di fronte al ristorante. Il mare ha guadagnato campo sulla sabbia, così lo spazio che prima c'era tra la struttura e l'acqua si è ridotto da 70 a meno di 30 metri lineari. Un disastro, tanto che oggi rimangono 49 ombrelloni e 9 tende, ovvero un terzo di quelli iniziali.
«Un tempo - racconta Maura - avevamo un giardino con le cabine collocate sul lato destro. Oggi abbiamo dovuto spostare tutto sul retro. Il mare continua ad avanzare e nonostante le promesse degli amministratori locali e regionali che si sono succeduti, di ogni colore politico, nessuno ha mai voluto realmente impegnarsi per una soluzione definitiva».
«Nella nostra attività - prosegue Ceccarelli - lavoriamo mio marito, 9 dipendenti e io. Con i problemi che si presentano i clienti migliori se ne sono andati da un pezzo. La gente non vuol più rischiare di vedersi arrivare il mare sotto all'ombrellone». Come si può leggere studiando le cronache locali degli ultimi anni, alcuni interventi «tampone» erano stati fatti, ma nessuno ha avuto l'effetto desiderato. Non ha funzionato il ripascimento con la sabbia del Po e neanche lo studio in vasca a Bari, che ha portato a un progetto con geotubi al posto delle scogliere. La ditta ha eseguito male i lavori e dopo due mesi i sacchi erano spiaggiati e rotti. Forse occorrerebbe uno studio che tenesse conto della geomorfologia del territorio, con frangiflutti posizionati nel sito giusto, di fronte alla costa, in orizzontale e non in diagonale. Nel sud dell'Inghilterra, nella zona di Brighton, esistono barriere molto simili. Astra, ovvero l'Associazione di sviluppo territoriale Apuo - versiliese, che si interessa da tempo del fenomeno, si è impegnata di recente a presentare un'ipotesi risolutiva al Comune di Massa, nella speranza che stavolta qualcuno prenda in considerazione la voce dei balneari. Anche perché il fenomeno attualmente interessa una ventina di stabilimenti, ma si sta allargando in direzione della Versilia e di Forte dei Marmi e nel giro di qualche anno anche quella zona, frequentata per lo più da milanesi e gente del Nord Italia, potrebbe doversi trovare ad affrontare lo stesso problema. Con l'ultima mareggiata il mare è arrivato fino quasi alla strada, distruggendo vetrate e portando via ombrelloni. I proprietari di molti stabilimenti sono esasperati e ogni anno che passa la questione interessa sempre più strutture.
Se non sarà trovata una soluzione concreta a breve, prima o poi l'erosione arriverà anche al Forte e nelle località limitrofe, fin quasi a Viareggio.
E la prospettiva di veder cancellato l'arenile versiliese, frequentato negli anni da notabili e personaggi famosi di tutta Italia, che di giorno andavano in spiaggia e di notte alla Bussola o alla Capannina, è qualcosa che solo a pensarci fa rabbrividire. Sarebbe la fine di un'epoca.Nel corso di un recente convegno in Versilia, il neo eletto presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha promesso ai residenti di impegnarsi per risolvere il problema.
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