"E' il governo tassa e spendi, i numeri dicono sempre la verità e smascherano le prese in giro, delle quali siamo ormai stufi". Le parole del vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, sottolinenano come nel 2018 ci sia una stangata dietro l'amgolo per milioni di italiani. Stangata voluta dal governo e che viene smascherata dal fatchecking di Unimpresa. E le cifre sul fronte fiscale parlano chiaro. Secondo i dati rilevati sulla base del Def dell'11 aprile, il totale delle entrate tributarie si attesterà a quota 499,1 miliardi alla fine del 2017; di questi, 249 miliardi sono le imposte dirette (come Irpef, Ires, Irap, Imu), 247,1 miliardi le indirette (come Iva, accise, registro) e 2,9 miliardi le altre in "conto capitale". Ma la vera stangata sarà per il prossimo anno. Le entrate tributarie saliranno a 519,5 miliardi nel 2018 (rispettivamente 245,6 miliardi, 272,9 miliardi e 915 milioni), a 533,3 miliardi nel 2019 (rispettivamente 251,2 miliardi, 281,1 miliardi e 922 milioni), a 541,9 miliardi nel 2020 (rispettivamente 255 miliardi, 285,9 miliardi e 931 milioni). Ma le note dolenti non finiscono qui. Il pil dovrebbe crescere abbastanza lentamente dell'1,1% quest'anno, dell'1,0% nel 2018, dell'1,1% nel 2019 e nel 2020. E con la crescita delle tasse arriverà anche quella della spesa pubblica.
"Le imprese - osserva Pucci - avrebbero bisogno di pagare meno tasse e invece ne pagheranno sempre di più, ci sarebbe bisogno di una revisione della spesa pubblica e invece aumenteranno gli sprechi. Servirebbe uno Stato snello che spende solo per le grandi opere e riduce le entrate al minimo indispensabile. Il Def ci dice che il governo va nella direzione opposta: tassa e spende inutilmente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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