Sul traghetto bruciato trovato un autista morto. Salvato un 21enne

Il superstite, bielorusso, è in buona salute: "Sentivo voci a bordo". Ancora 10 i dispersi

Sul traghetto bruciato trovato un autista morto. Salvato un 21enne

Dalla gioia di aver salvato un superstite a poppa del traghetto andato in fiamme venerdì nelle acque di fronte a Corfù, mentre viaggiava tra Grecia e Italia, alla disperazione di aver trovato un cadavere a bordo dell'Euroferry Olympia della Grimaldi. Si tratta di un camionista greco di 58 anni che si trovava nel ponte garage, l'area dove si presume siano partite le fiamme e dove diversi autisti si trovavano per passare la notte nei loro tir, nonostante la zona fosse interdetta durante la navigazione. Era carbonizzato, all'interno del proprio mezzo. È stato identificato dal figlio grazie ad un ciondolo e ad un tatuaggio.

Nonostante l'entusiasmo dei primi momenti, quando era sembrato che tutti i passeggeri fossero in salvo, ne mancano ancora 10 all'appello. Si tratta di bulgari, greci e un turco che si ipotizza stessero dormendo quando è divampato l'incendio. Il sopravvissuto, un camionista bielorusso di 21 anni, soccorso 52 ore dopo lo scoppio dell'incendio, ha detto di aver sentito voci a bordo, alimentando la speranza che possano esservi altri sopravvissuti, nonostante il fumo e le temperature roventi per le fiamme partite dal garage e mai completamente domate. «Per fortuna sono vivo», ha esclamato il giovane, individuato mentre la nave veniva rimorchiata verso il porto di Kassiopi, a nord di Corfù. È stato ricoverato per precauzione, ma è in buone condizioni, solo disidratato. In un'intervista al Mattino il comandante della nave, Vincenzo Meglio, ha assicurato che prima dell'evacuazione tutti i passeggeri erano sul ponte, ipotizzando che qualcuno possa essere poi sceso in cabina per recuperare qualche effetto personale e non sia più riuscito a salire sulle scialuppe.

Intanto la nave Florencia, sempre della Grimaldi, con 48 dei 280 passeggeri portati in salvo, tra cui una ventina di italiani, è attraccata al porto di Brindisi. Drammatici i resoconti fatti ai cronisti che aspettavano sul molo. «Ho mandato un sms di addio a mia moglie. Ero convintissimo che la morte ci prendeva tutti. Ci hanno chiamato ci hanno diviso in due gruppi e poi c'è stato l'abbandono nave. Ho pensato di morire, la morte l'abbiamo vista», ha raccontato Vittorio Padrevino, autotrasportatore italiano. Il Gruppo Grimaldi continua a difendere il proprio operato. L'Olympia era in buone condizioni e la navigazione non era affatto «precaria», come ipotizzato dal sindacato greco degli autotrasportatori. Anzi, il 16 febbraio a Igoumenitsa, il porto di partenza, il traghetto era stato sottoposto a un'ispezione, che aveva riguardato anche i sistemi di rilevazione fumi e antincendio e che si era conclusa con risultati soddisfacenti. Sarebbero state anche rispettate le normative internazionali che vietano ai passeggeri di accedere ai ponti garage in navigazione. Per garantire che tale regola sia rispettata da tutti, sulle navi Grimaldi l'evacuazione dell'area di carico viene controllata prima della partenza e durante la navigazione membri dell'equipaggio pattugliano regolarmente i ponti garage. Fermo restando che può sempre accadere, come sembra sia avvenuto, che qualche autista decida di nascondersi nel proprio camion in modo fraudolento. La compagnia ha respinto anche l'accusa di overbooking della nave nella notte dell'incendio: «Il sistema di prenotazione elettronica del gruppo non consente alcun overbooking».

Il rimorchiamento del traghetto si sta svolgendo con grande cautela, dato che nei serbatoi della Olympia ci sono almeno 800 metri cubi di carburante, oltre alla presenza a bordo di circa 23 tonnellate

di merci pericolose. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha però assicurato ai microfoni di Radio 24 che «al momento lo scafo non dà evidenza di fratture che possano far pensare a uno sversamento».

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