Sull'isola dei pedofili: "Mance d'oro da Epstein per tacere sugli abusi"

Arriva la prima causa civile. Jennifer Araoz: «Mi ha molestato quando avevo 14 anni»

Sull'isola dei pedofili: "Mance d'oro da Epstein per tacere sugli abusi"

«A rrivava con il suo jet privato e insieme a lui c'erano sempre delle ragazzine, erano giovanissime, penso non avessero più di 16 anni. Poi prendeva l'elicottero per andare a Little St. James. Qui lo vedevamo circa due volte al mese». È un dipendente dell'aeroporto di St. Thomas, primo approdo per chi giunge sulle Virgin americane, a ricordare le sortite di Jeffrey Epstein sull'«isola dei pedofili». Dice solo di chiamarsi Richard, e spiega che il finanziere accusato di abusi, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori trovato impiccato sabato nella sua cella a Manhattan, dove era rinchiuso in attesa del processo, ostentava le giovani accompagnatrici. Ogni volta che atterrava con il suo «Lolita Express», gli addetti si chiedevano quante ragazzine si sarebbe portato, ma sulla loro presenza in tanti sorvolavano, grazie alle laute mance. E le bocche rimanevano cucite anche al porto, dove in altre occasioni le giovani venivano trasportate nell'«isola delle orgie» sulla «Lady Ghislaine», una barca di 12 metri che portava lo stesso nome dell'anima gemella e presunta maitresse di Esptein, la socialite britannica Ghislaine Maxwell. Il finanziere nell'arcipelago ha tessuto negli anni una rete di omertà, e tanti residenti anche ora non vogliono parlare di lui. Il 9 luglio scorso, invece, la delegata delle US Virgin Island al Congresso, Stacey Plaskett, ha dichiarato che avrebbe effettuato versamenti corrispondenti alle donazioni ricevute da Epstein per le organizzazioni del suo distretto dedicate a donne e bambini. «Mi sento a disagio ad aver avuto denaro da qualcuno accusato di queste azioni», ha spiegato Plaskett. Ma pure tra gli abitanti c'è chi accetta di raccontare ciò che sa dell'atollo del peccato. Little St. James, tra le due isole maggiori di St. Thomas e St. John, è un paradiso privato di 29 ettari in mezzo alle acque cristalline dei Caraibi, che il finanziere comprò nel 1998 per 7,95 milioni di dollari. Negli anni successivi ha speso altri milioni per far costruire strade, una residenza principale con il tetto turchese che svetta dal mare, un altro paio di strutture per gli ospiti, piscina, e due eliporti. Nei due uffici personali, dove c'erano le famigerate cassette di sicurezza, era autorizzata ad entrare solo una governante. A fiancheggiare la spiaggia, sono decine di palme altissime, che raccontano abbia pagato fino a 20 mila dollari l'una. E in cima alla collina c'è quello che sembra un misterioso tempio a strisce bianche e blu: i locali dicono che inizialmente era sormontato da una cupola d'oro, ma è stata spazzata via dall'uragano Irma, nel 2017. Pare che l'edificio fosse stato costruito come sala della musica, visto che il finanziere amava suonare il pianoforte, ma non manca chi pensa che potesse trattarsi di un luogo appartato che lui utilizzava per commettere gli abusi. Chi ha lavorato per lui poteva indossare solo polo bianche o nere quando Epstein era nella magione, e tutti dovevano obbedire ad un ordine: essere presenze fantasma. Tra St. Thomas e St. John, c'è poi chi ricorda la sua passione per i pirati. «Voleva il suo tesoro privato ed era disposto a pagare parecchio, fino a mille dollari, ai membri dello staff che riuscivano a scovare vecchie bottiglie di rum, piatti e altre stoviglie», dicono. Nel 2016 Epstein aveva acquistato un'altra isola delle US Virgin, Great St. James, di 67 ettari, che si stima abbia pagato 18 milioni di dollari. E su cui aveva il progetto di costruire un complesso residenziale che comprendeva un anfiteatro, un ufficio sottomarino e una piscina: i lavori erano iniziati quest'anno, nonostante nel dicembre scorso avesse ricevuto un avviso di interruzione pare per mancata conformità alle norme ambientali. A St. Thomas, invece, la più commerciale delle Vergini, dove ogni giorno approdano enormi navi da crociera con migliaia di turisti, fatta eccezione per il transito in aeroporto il miliardario non si vedeva spesso. Anche se lì c'è il quartier generale delle sue attività, che aveva trasferito da circa vent'anni da New York. Spiegano che alcune entità legate a lui si trovano in una piazzetta tra un supermercato e un'estetista, ma anche queste sono avvolte dal mistero, poiché nessuna targa riporta a lui.

Intanto ieri una delle accusatrici di Epstein, Jennifer Araoz, che all'epoca degli abusi denunciati aveva 14 anni, ha fatto causa in sede civile agli eredi, a Maxwell e a tre donne membri dello staff. «La mia richiesta di giustizia è solo all'inizio», ha detto Araoz.

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