Il centrosinistra quest'estate aveva cullato l'illusione di riuscire a scalzarlo dalla poltrona di presidente della Provincia autonoma. I consiglieri di Pd e gli ambientalisti erano convinti che la posizione assunta di Maurizio Fugatti sulla questione dell'orsa «assassina» da rendere innocua avrebbe indebolito la base del suo consenso. Giudicavano impopolare la sua determinazione ad anteporre la sicurezza delle persone alla libertà del plantigrado, «reo» di aver ucciso un runner lo scorso 5 aprile nei boschi sopra Caldes.
Lo spoglio dei voti per il rinnovo del Consiglio provinciale ha infranto, tuttavia, i sogni dei democratici. Ieri Fugatti è stato eletto con oltre il 50% dei voti. E questo a dispetto di una campagna elettorale segnata proprio dai temi imposti dagli animalisti. Fugatti ha infatti raccolto oltre 130 mila voti e una percentuale del 51,82%. Il principale sfidante, il candidato del centrosinistra Francesco Valduga sostenuto da tutto il centrosinistra a eccezione dei Cinquestelle, si è fermato al 37,5% raccogliendo 93.888 voti. Mentre il candidato del Movimento fondato da Grillo, Alex Marini, con appena l'1,9% dei voti
Tra le liste si registra una consistente crescita del Pd che raggiunge il 16,6% (era la 13,9 nel 2018) e si attesta come primo partito della provincia, segue la Lega (Fugatti Presidente) che porta a casa il 13,07% contro il 27,09% della precedente tornata, terzo partito con il 12,33% Fratelli d'Italia che ha decuplicato i consensi visto che nelle passate elezioni aveva raccolto soltanto l'1,45% del 2018. Segue la lista del neoeletto Maurizio Fugatti (Noi trentino per Fugatti Presidente (10,73%) e quella dello sfidante Francesco Valduga (Campo Base all'8,41%). Il Partito Autonomista Trentino Tirolese prende l'8,18%. Tra i partiti di respiro nazionale Alleanza Verdi Sinistra porta a casa il 3,24%, Forza Italia il 2,02%, il Movimento 5 Stelle l'1,94%. In coda Italia Viva (1,46%) e Azione (1,42%).
Il presidente riconfermato incassa per primi i complimenti della premier che sottolinea anche come la compattezza della coalizione resta l'arma vincente. Poi commenta: «Non era scontato essere qui a parlare di un risultato che va oltre il 50%, perché è questo il pezzo forte di questa vittoria». «Chi ha governato con me esce riconfermato» aggiunge e sui programmi sottolinea che «non dobbiamo stravolgere nulla. Procediamo, continuiamo con il percorso che abbiamo intrapreso».
Tra l'altro le percentuali più alte le ha raccolte proprio nelle valli frequentate dai tanto contestati orsi, segno che la campagna elettorale che lo voleva demonizzare come nemico dell'ambiente e degli animali ha fallito. Nel comune di Caldes, a esempio, che è stato teatro della tragedia con protagonista l'orsa Mj5, Fugatti ha raccolto il 64% dei consensi.
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