Voto ai sedicenni e ius soli: questo il biglietto da visita del neosegretario del Partito democratico Enrico Letta, che spinge tanti a vedere in modo abbastanza chiaro una nuova virata a sinistra dei dem, probabilmente nel disperato tentativo di ritagliarsi uno spazio politico un po' più definito.
Le scelta sbandierate, tuttavia, convincono poco Giovanni Orsina de La Stampa, che ha espresso tutte le proprie perplessità circa il discorso pronunciato da Letta e le posizioni politiche di cui si vuol fare portavoce. Addirittura la Meloni e Salvini "possono dormire sonni tranquilli". Questo per il fatto che "il neosegretario democratico non intende insidiare il loro elettorato". Stando alle parole pronunciate davanti ai suoi, infatti, "per argomentazioni programmatiche e orientamenti culturali, Letta si è collocato chiaramente alla sinistra del centro".
Secondo Orsina, dunque, il segretario avrebbe deciso, quantomeno a parole, di creare un solco rispetto alle posizioni più "centriste" del proprio schieramento, parlando di un "esordio inequivoco". "Noi facciamo la sinistra, voi la destra", sarebbe il concetto espresso da Letta. Orsina, tuttavia resta perplesso a riguardo: "Vedremo nei prossimi mesi se la linea scelta dal neosegretario democratico è quella giusta. Sempre ragionando in termini di sinistra e destra".
Sono due, tuttavia, i rischi principali di un atteggiamento del genere: il primo è che per ora"ci sono più elettori a destra che a sinistra del centro". Ecco quindi perché "chi rinuncia in partenza a pescare nel bacino opposto partirà con un handicap". L'altro rischio è quello di percorrere ancora una volta la solita via già battuta più volte dal centrosinistra, ovvero quella di ricompattarsi per far fronte contro un nemico comune (un tempo Silvio Berlusconi, ora invece Matteo Salvini). Sembra questo infatti lo schema, temporaneamente "disattivato dal governo Draghi", che Letta vuole seguire.
Per quanto riguarda lo Ius Soli, secondo Orsina"non ha alcuna chance di passare". Non si tratta di un tema particolarmente caro agli italiani, specie in momenti di ristrettezze e costrizioni in cui questi si trovano a vivere, nè di una riforma che avrebbe possibilità di passare a pieni voti. Il centrodestra, invece, secondo il giornalista farebbe bene a "cogliere quanto prima la mano tesa da Letta" per"le riforme istituzionali".
Quando parla di "democrazia malata", Letta avrebbe "non solo ragione da vendere ma anche peccato di understatement. Se dovesse essere ancora malata alla fine della pax draghiana, avremmo perso l'ennesima occasione della nostra storia recente", conclude Orsina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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